Mercoledì 24 Aprile 2024

Superbonus, addio al 110%. Ecco gli aiuti per la casa che resistono ancora

Cappotto, tetto e infissi: resistono le agevolazioni per chi decide di migliorare il proprio immobile

Alcuni sono stati semplicemente cancellati. Altri sono stati prorogati o hanno registrato sostanziali modifiche. Altri sono del tutto nuovi. È vero che dovremo fare a meno dei vecchi bonus facciate o di quelli dedicati ai restauri. Ma sono ancora tanti gli sconti fiscali a disposizione degli italiani che devono ristrutturare o semplicemente rendere più sostenibile la propria abitazione. Ecco una guida ragionata per non perdersi nel labirinto degli incentivi ancora attivi.

Case green, quanto valore hanno perso le vecchie abitazioni dopo la direttiva europea

Impalcature montate sulle facciate di palazzi in ristrutturazione (Ansa)
Impalcature montate sulle facciate di palazzi in ristrutturazione (Ansa)

Manovra: superbonus, sconti green, salva-mutui. Cosa resta degli aiuti per la casa

Superbonus al 90%

Nel 2023 dovremo dire parzialmente addio al re degli incentivi, quello che prevedeva il rimborso del 110% dei lavori. Da gennaio lo sconto fiscale scende al 90%. Ma ci sono delle eccezioni. Dal taglio restano esclusi gli interventi sulle unità unifamiliari: in questo caso si potrà continuare ad avere il massimo del credito fiscale fino al 31 marzo 2023 a patto di aver completato il 30% dei lavori entro il 30 settembre 2022. Stesso discorso, ma fino al 2025, per gli interventi nei Comuni colpiti da eventi sismici. Spetta il 110% anche ai condomini che hanno deliberato i lavori entro il 18 novembre 2022 e hanno presentato la Cilas entro il 31 dicembre 2022. Per coloro che, invece, hanno dato il via libera agli interventi dal 19 al 24 novembre, l’agevolazione al 110% scatta solo se hanno presentato la Cilas entro il 25 novembre 2022. confermato fino al 2024 anche l’Ecobonus casa, che prevede una detrazione dal 50% al 65% per gli interventi di efficientamento energetico.

Giardini, mobili ed elettrodomestici

Confermata la detrazione Irpef del 50% per l’acquisto di mobili e elettrodomestici di classe A+ (A per i forni). Il tetto di spesa è stato portato a 8mila euro. L’incentivo deve essere utilizzato solo per arredare immobili oggetto di lavori di ristrutturazione effettuati entro il 2024. Ancora due anni anche per il cosiddetto bonus verde: una detrazione del 36% per le spese sostenute per le sistemazioni a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni e per la realizzazione di coperture a verde e giardini pensili.

Barriere architettoniche e ristrutturazioni

Prorogata al 2025 la detrazione al 75% delle spese sostenute per eliminare gli ostacoli alla mobilità negli edifici. Il bonus spetta anche per l’istallazione di impianti di automazione (ascensori), oltre all’abbattimento di scale, scalini e tramezzi. Fino al 2024 potremo anche usufruire del bonus ristrutturazioni, che consente una detrazione pari al 50% sulle spese sostenute per la manutenzione ordinaria e straordinaria con un limite massimo di spesa di 96mila euro per ciascuna unità immobiliare. Resta attivo anche il Sismabonus, per la messa in sicurezza .

Acqua, docce e rubinetti

Operativo nel 2023 il credito di imposta del 50% per l’acquisto e l’installazione di sistemi filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento o addizione di anidride carbonica fino a 500 euro. Prorogato anche il bonus doccia e rubinetti: prevede fino a 1mila euro di rimborso (senza limiti di Isee) sulla spesa sostenuta per interventi di sostituzione dei vasi sanitari in ceramica con nuovi apparecchi a scarico ridotto.

Acquisti e mutui

Per chi acquista entro il 31 dicembre un immobile dalle imprese costruttrici di classe energetica A o B, potrà risparmiare il 50% dell’Iva. Sono stati inoltre prorogati le esenzioni e gli sgravi fiscali per gli under 36 che acquistano la prima abitazione e hanno un Isee non superiore ai 40mila euro. Confermato anche il bonus affitti per i giovani di età compresa fra i 20 e i 31 anni non compiuti, con un reddito complessivo non superiore a 15.493,71 euro. Si tratta di una detrazione dall’imposta lorda pari al 20% dell’ammontare del canone di locazione entro il limite massimo di 2.000 euro per i primi quattro anni. Infine, dal primo gennaio scorso, i proprietari che hanno denunciato l’inutilizzabilità e l’indisponibilità di un proprio immobile in quanto occupato abusivamente, non devono pagare l’Imu.

 

 

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