Venerdì 26 Aprile 2024

Nel mondo di stage e tirocini: categorie, durata e retribuzione

Secondo la Repubblica degli Stagisti la stima dei tirocinanti in Italia è tra 150mila e 200mila ogni anno. Ma manca un ente che li monitori

Stage e tirocini

Stage e tirocini

Quanti sono gli stagisti in Italia? Cosa fanno? E con quali prospettive? Il grande problema dei tirocini curricolari è che non vi è alcun ente che li monitori, perciò non esiste un numero preciso totale di quanti ne vengano attivati ogni anno in Italia. Secondo la Repubblica degli Stagisti, testata giornalistica online che approfondisce la tematica dei tirocini in Italia, si può supporre che siano tra i 150mila e 200mila ogni anno. Si tratta però di stime approssimative. Questa strana incongruenza si verifica perché i tirocini curricolari sono esentati dalla procedura di CO, la “comunicazione obbligatoria”. Secondo quanto prescritto dal ministero del Lavoro nel febbraio del 2007, i tirocini curriculari non devono essere comunicati ai centri per l’impiego. E pertanto sfuggono a una delle poche rilevazioni sistematiche svolte dallo Stato sul numero e la destinazione dei tirocini. Per far fronte a questa scarsità di dati, nel 2019 la Repubblica degli Stagisti, su incarico dell’assessorato al Lavoro del Comune di Milano, ha mappato gli stage curricolari attivati sul territorio milanese nel 2017. Nella mappatura sono stati raccolti i dati relativi a oltre 22mila tirocini curricolari: In particolare la Cattolica di Milano ne aveva attivati 7mila; il Politecnico 5.554, la Bocconi 4.112, la Statale 3.350, la Iulm 1.147, infine, il San Raffaele 18. L’analisi condotta dalla testata online è solo però una piccola voce immersa in un mare magnum di silenzio informativo. Una raccolta dati più puntale permetterebbe di avere una lettura completa del fenomeno, analizzandone l’andamento, e consentendo di andare a colmare i punti deboli di un mondo ancora non ampiamente sondato.

Stage curricolare ed extracurricolare: cosa cambia?

Il tirocinio è un periodo di formazione che permette di acquisire competenze professionali attraverso un’esperienza pratica in un’azienda, e si divide in due categorie: il tirocinio curriculare è uno stage incluso in un percorso di formazione, universitario o scolastico. In questo caso, lo studente svolge il tirocinio presso un’azienda, convenzionata con l’università o con la scuola, per acquisire un primo contatto con il mondo del lavoro e per ottenere crediti formativi a completamento del proprio percorso. Al contrario, il tirocinio extracurriculare non è incluso all’interno di un percorso di formazione. Ma a differenza di quello curricolare, è retribuito. Il pagamento varia da regione a regione: il Lazio, per esempio ha un tetto massimo di 800 euro, mentre l’Emilia Romagna di 450 euro al mese. Una linea guida è comune in tutte le regioni: il compenso minimo non può essere inferiore ai 300 euro.

Stage curriculari: durata e retribuzione

Anche definito tirocinio di formazione e orientamento, lo stage curricolare è di competenza statale: ciò significa che le norme che lo regolano fanno riferimento a decreti ministeriali, diversamente da quello extracurricolare, di competenza regionale. Per quanto riguarda la durata, è variabile a seconda di quanti crediti lo studente debba accumulare, a condizione che si concluda entro la data di conseguimento del titolo di studio. Punto debole: il pagamento. In questo caso non è presupposto un compenso economico obbligatorio da parte dell’azienda ospitante, perché lo scopo resta quello di affiancare la formazione didattica con la formazione sul campo. Talvolta, a sua discrezione, l’azienda può riconoscere una simbolica retribuzione al tirocinante, che dovrà essere riportata nel progetto formativo individuale.