Mercoledì 24 Aprile 2024

'Big data' e servizi per i cittadini. La frontiera delle città innovative

Smart cities: aziende e pubbliche amministrazioni protagoniste del digital panel di Quotidiano Nazionale

La frontiera delle città innovative

La frontiera delle città innovative

Firenze, 6 maggio 2022 - Usare i ‘big data’ per organizzare servizi, proporre offerte culturali o pianificare cantieri stradali e lavori. Una nuova frontiera per aziende private e pubbliche amministrazioni, protagonista del ‘digital panel’ su ’L’innovazione tecnologica al servizio dei cittadini. Come i big data possono trasformare il governo delle città’ che si è svolto ieri on line e che è sempre visibile al link cittafuture.quotidiano.net/governance .

Si tratta del secondo appuntamento del ciclo ‘Qn Città Future’, progetto crossmediale del Gruppo Monrif in collaborazione con ASviS e con main partner Rekeep. A confrontarsi, moderati dalla direttrice de La Nazione, Agnese Pini, il sindaco di Firenze Dario Nardella; il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani; l’assessora alle Smart City di Modena, Ludovica Carla Ferrari; Walter Vitali, coordinatore del gruppo di lavoro Goal 11 presso ASviS - Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, e Lorenzo Ferrante, project manager di Rekeep Digital, società del Gruppo Rekeep.

«Firenze ha il primato di città più digitale d’Italia, secondo l’indice ICityRank 2021, ed è anche prima tra le città metropolitane per pagamenti digitali nel Cashless Index 2022 di Ambrosetti – ha affermato il sindaco Nardella –. Risultati raggiunti perché abbiamo investito in infrastrutture digitali, a partire dalla rete wifi. Parlare di ‘smart city’ significa poi puntare sulle infrastrutture materiali come l’illuminazione a led, la rete di controllo del traffico o quella semaforica. E non dobbiamo usare la parola ‘smart’ per la sola tecnologia, ma includendo concetti come cultura, creatività, giovani. Chi ha i dati ha un grande potere e deve gestirlo in modo giusto, lavorando per eliminare i disequilibri". Sempre il primo cittadino ha evidenziato le nuove frontiere del Metaverso, dove è recentemente approdata la partita Milan-Fiorentina, e l’idea di creare in città le prime residenze artistiche per la criptoarte e gli Nft, i ’Non fungible token’".

«Durante la pandemia abbiamo toccato con mano gli effetti della digitalizzazione – ha commentato il presidente Giani – dato che le infrastrutture informatiche sono state essenziali per programmare vaccinazione e tamponi. Come Regione ci siamo dati l’obiettivo di sviluppare un percorso collaborativo su servizi digitali, innovazione e smart city. Raccogliere e dare un significato ai dati è una necessità per chi gestisce la cosa pubblica e la Toscana ha avviato per questo la piattaforma Smart Region, aperta agli enti toscani (sono già attivi i Comuni di Firenze e Prato e l’Osservatorio Turistico Digitale). Il progetto si integra con la Piattaforma Fotogrammetrica Toscana, che coinvolge 21 amministrazioni, per gestire i rilievi anche tramite droni. Infine partecipiamo da anni a progetti europei finanziati, come Teadal, Herit Data, Trafair". Digitalizzazione e big data centrali anche a Modena che ha nell’automotive il suo core business.

«Nella nostra città e in tutta l’Emilia-Romagna – ha detto l’assessora modenese Ludovica Carla Ferrari – abbiamo investito da tempo in questo ambito e ora vediamo tutti l’importanza di una doppia rivoluzione, ecologica e digitale, portata avanti nel rispetto dei diritti di una società aperta e inclusiva. In questo senso è importantissimo aver creato un Centro europeo dei big data, una ‘data valley’, vero e proprio asset strategico. La gestione dei dati, nel rispetto di privacy e sicurezza – ha chiuso l’assessore –, è l’oro del futuro e Modena ha deciso di puntarci, lavorando su quattro assi fondamentali: infrastrutture, servizi al cittadino, cultura e progetti speciali sul territorio, a partire dall’automotive".

Walter Vitali , coordinatore del gruppo di lavoro Goal 11 presso ASviS, ha fatto il punto sui progetti portati avanti con le città metropolitane nell’uso dei dati. "Si tratta di costruire uno sviluppo multilivello – ha detto – che coinvolga enti diversi portandoli a lavorare verso gli stessi obbiettivi e comunicando ai cittadini lo stato dell’arte e i traguardi raggiunti". Qualche esempio concreto? Dalle valutazioni emergono i buoni risultati della Toscana nell’aumentare la superficie coltivata a biologico o quelli dell’Emilia-Romagna nel ridurre il numero di Neet, i ragazzi che non studiano e non lavoro.

A chiusura del panel, Lorenzo Ferrante, project manager di Rekeep Digital – partner dell’iniziativa – ha illustrato il progetto Ippodamo. "Si tratta di una piattaforma in grado di supportare il processo decisionale degli amministratori pubblici, gestendo una grande quantità di dati diversi – ha spiegato –. Per esempio permette di capire il momento migliore per avviare un cantiere stradale, evitando che vada a interferire con altri eventi. Sono aspetti apparentemente banali, ma di difficile gestione umana: controllarli significa avere un approccio nuovo al governo della città".

 

 

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