Lunedì 6 Maggio 2024

Shein nel mirino Ue: anche il colosso cinese dovrà seguire le regole del Digital Act. Ecco cosa cambia

Il sito di fast fashion – 108 milioni di utenti europei al giorno dichiarati – diventa ‘very large platform’: così la Commissione impone una serie di obblighi per tutelare i consumatori e il mercato

Shein, il colosso del fast fashion (Ansa)

Shein, il colosso del fast fashion (Ansa)

Bruxelles, 26 aprile 2024 – La stretta dell’Europa sulla aziende tech cinesi colpisce anche il collosso del fast fashion Shein. Oggi la Commissione ha inserito il sito di abbigliamento low cost fra le ‘very large digital’ platform, al pari di Aliexpress, Amazon, Tik Tok e altre 17 piattaforme. Il che significa che dovrà sottostare a nuove, più rigide, norme per poter operare sul mercato europeo. Norme previste dal ‘Digital Act’. 

Cosa cambia per Shein

Come ‘very large platform’, Shein dovrà rispettare il DSA che appunto include norme specifiche per le piattaforme online di dimensioni molto grandi e i motori di ricerca. Si tratta di siti e intermediari che hanno più di 45 milioni di utenti al mese nell'UE. 

Da oggi l’Europa impone a Shein di adottare misure specifiche per responsabilizzare e proteggere gli utenti online, compresi i minori. Il colosso cinese dovrà sottoporsi ad audit esterni dettagliati annuali e monitorare  il rischio di contenuti illegali. Questo a partire da fine agosto (il Digital Act dà tempo 4 medi per adeguarsi). 

Più concretamente Shein dovrà sorvegliare i suoi prodotti per evitare la diffusione di contenuti illegali. Per questo dovrà relazione alla Commissione una volta l’anno, la prima volta fra 4 mesi (fine agosto appunto). Nella relazione l’Europa si aspetta di leggere valutazioni sugli “effetti negativi sulla salute dei prodotti venduti e sulla sicurezza dei consumatori, con particolare attenzione al benessere fisico e mentale degli utenti minorenni”, si legge il comunicato della Commissione.

Come forma di prevenzione del rischio, è chiamata a “fornire un elenco dei beni contraffatti, non sicuri e articoli che violano il copyright”. Probabilmente dovrà cambiare i termini di servizio, “migliorare l’interfaccia con l’utente” e “il processo di moderazione per rimuovere velocemente articoli illegali” e “perfezionare gli algoritmi per evitare la promozione di prodotti proibiti”. Questo comporterà di rivedere i propri “processi interni, risorse, test, documentazione e supervisione di qualsiasi attività legata all'individuazione dei rischi sistemici”. 

Al fine di tutelare i minori, impedendo la vendita di oggetti dannosi per la loro età, Shein è tenuta a sviluppare “sistemi per limitare l’acquisto di articoli soggetti a limiti di età”. Norme sono previste poi in materia di trasparenza e accesso ai dati

Cos’è Shein

Shein è un rivenditore online di moda fondato nel 2008 da Chris Xu a Nanchino (Cina), vende in Europa dal 2010. Inizialmente commerciava prodotti propri ma nell’ultimo hanno ha iniziato a smerciare quelli di altri produttori. Attualmente ha sede a Singapore. Secondo Politico dichiara di esser contattato ogni giorno da 108 milioni di europei, in media.

Stretta anche Tik Tok e Temu

Nel mirino del Digital Act è finito di recente anche Tik Tok che questa settimana ha dovuto sospendere una funzionalità considerata dall'UE come "crea dipendenza" e potenzialmente in violazione della legge sulla moderazione dei contenuti del blocco. Farà al setaccio del DA anche Temu: con i suoi 75 milioni di contatti europei giornalieri dichiarati, entrerà presto tra le Very large platform. 

Il commento di Shein

“Condividiamo l’ambizione della Commissione di garantire che i consumatori nell’UE possano fare acquisti online in tutta tranquillità e ci impegniamo a fare la nostra parte”, ha affermato Leonard Lin, responsabile globale delle relazioni pubbliche di Shein, secondo quanto riporta Politico. "Condividiamo inoltre l'impegno verso i principi di trasparenza e responsabilità che sono al centro della DSA, come riflesso nei nostri standard di governance della catena di fornitura e nel nostro impegno con i nostri utenti. Continueremo a lavorare in modo costruttivo con la Commissione europea per garantire un ambiente sicuro e conforme alla nostra comunità online”.

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