Sabato 27 Aprile 2024

Rivoluzione BZero: dall’idrogeno l’energia infinita per i superyacht

Rivoluzione BZero:  dall’idrogeno  l’energia infinita  per i superyacht

Rivoluzione BZero: dall’idrogeno l’energia infinita per i superyacht

L’INVOLUCRO DEL PROTOTIPO è fatto di container, il corredo è costituito da un impianto fotovoltaico. Negli scatoloni d’acciaio c’è ciò che serve per affrontare la sfida: salvare il pianeta, trasformare in realtà la profezia di Jules Verne nel romanzo l’Isola misteriosa del 1874: "L’acqua sarà un giorno il carburante del futuro. L’idrogeno, che la costituisce insieme all’ossigeno, utilizzato isolatamente, diventerà una fonte di energia inesauribile". Si chiama Bzero. Il nome è un’evocazione: B sta per Baglietto, storico cantiere navale (fondato nel 1854 a Varazze) che ha consolidato alla Spezia e Carrara la produzione dei super yacht. Zero è l’effetto indotto del processo di valorizzazione dell’idrogeno: nessuna emissione in atmosfera. Così nel cuore del Miglio Blu – il distretto cantieristico del Golfo dei Poeti – prende forma il futuro. Accade nello stabilimento del Gruppo Gavio, sotto le insegne del Gabbiano che vola nel vento. Qui l’energia sostenibile che innesca il processo è quella del sole. L’acqua viene dal mare: filtrata, produce idrogeno.

Le dinamiche sono complesse ma i fondamentali sono semplici. L’alchimia è l’effetto di un sistema di elettrolizzatori. La loro funzione è quella di rompere le molecole dell’acqua, separando l’idrogeno dall’ossigeno; gli apparecchi acchiappa ioni sono alimentati da pannelli fotovoltaici ma, all’occorrenza, dopo il tramonto o con le nuvole, anche dalla rete elettrica di terra. Il resto è conservazione proiettata al rilascio energetico: l’idrogeno prodotto viene immagazzinato in forma solida a bassa pressione (35 bar) e a temperatura ambiente all’interno di bombole di idruri metallici. Il processo di stoccaggio e di rilascio dell’idrogeno è gestito da un sistema di “thermal management” che consente di riscaldare (durante la scarica di idrogeno) e di raffreddare (durante ricarica) gli idruri metallici. L’energia termica richiesta è ricavata dal calore prodotto dal modulo ‘fuel cell’ che usa l’idrogeno come combustibile. Tutto chiaro? Agli armatori dei super yacht prodotti da Baglietto interessa solo dotare i gioielli naviganti del sistema green: non solo per evitare rilasci di anidride carbonica e vantare meriti ma ancor prima per godere del silenzio, della ‘musica’ dello sciabordio prodotto dallo scafo che solca il mare. Per questo non badano a spese. Lo si è capito alla convention Bzero Working for an evolving future, svoltasi in cantiere, per tenere a battesimo il prototipo di BZero e per aggiornare una platea di autorità e addetti ai lavori sui progressi portati avanti nel campo delle energie sostenibili in campo navale. Il test della ‘power station’ ha preso il via, con un beneficio indotto: fornire energia allo stabilimento. Poca ma buona. E illuminante, come la relazione introduttiva, a tinte rosa, del divulgatore scientifico Giancarlo Orsini sull’ineluttabilità del progresso che produce benessere passando anche dalle crisi che servono a raddrizzare il tiro. Quello dei cambiamenti climatici fa scuola. La lezione che arriva da Baglietto apre nuovi orizzonti.

"Il progetto Bzero – ha spiegato l’amministratore delegato Diego Michele Deprati – conferma la visione pionieristica di Baglietto ed il suo forte coinvolgimento per una nautica sempre più sostenibile e green e per essere parte attiva dell’inevitabile processo di trasformazione energetica". Baglietto è fulcro di un gioco di squadra, quello del team di progettazione e sviluppo che vede in pista partner di spessore internazionale: Arco Technologies, Bluenergy Revolution, Enapter, H2boat e Siemens Energy oltre al Rina come ente certificatore in tutte le fasi del progetto.

"La power station BZero è la nostra promessa mantenuta. Da quasi 170 anni Baglietto è sinonimo di avanguardia, di innovazione tecnologica e progresso, e per questo ci siamo impegnati ad andare oltre e dare il nostro contributo nei confronti del nostro mare e dell’ambiente e di un tema, quello di una nautica che sia finalmente sostenibile e veramente green, per noi oggi imprescindibile. In Baglietto - ha proseguito Deprati - abbiamo istituito un dipartimento espressamente dedicato allo studio delle nuove tecnologie ecosostenibili, “Baglietto Energy”, per studiare l’implementazione di fonti di energia alternative da applicare alla nautica. Il Progetto Bzero è un primo importante punto di partenza, ma anche la porta verso la grande sfida del futuro, una sfida di conoscenza, fatta di grande senso di responsabilità, umiltà, ambizione e determinazione, e rispetto per il mare. Elementi di cui ogni Baglietto è fatto".

Grandi le potenzialità anche commerciali del sistema, ha evidenziato Fabio Ermetto, direttore commerciale Baglietto: "Il progetto BZero è un viaggio importante nella conoscenza del futuro. Con questa tecnologia a bordo, infatti, si potrà ipotizzare a zero emissioni fino a 75 ore all’ancora ed una navigazione che può raggiungere le 120 miglia nautiche a 7 nodi. L’utilizzo combinato di idrogeno e batterie, infatti, permetterà l’ottenimento di energia disponibile 4 volte superiore all’utilizzo delle attuali batterie con indubbio vantaggio anche economico per gli armatori".

"L’obiettivo primario è quello di aumentare l’autonomia elettrica di crociera dell’imbarcazione in modalità zero emissioni – ha aggiunto Alessandro Balzi direttore del Dipartimento Energy del cantiere - prevede l’integrazione a bordo delle imbarcazioni Baglietto della tecnologia fuel cell a idrogeno su piattaforma ibrida o diesel-electric. In particolare il sistema di stoccaggio permette di intrappolare l’idrogeno, voluminoso per sua natura, in idruri metallici permettendo così lo storage in forma solida, sicura e a bassa pressione".

Il resto è piacere per chi naviga, ad emissioni e rumori zero. Il primo yacht del futuro, lungo 52 metri, sarà varato nel 2027 a la Spezia.

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