Giovedì 25 Aprile 2024

Visco (Bankitalia): “Il Pil aumenterà intorno all’1% nel 2023. Serve riforma del fisco, occhio a debito e progressività”

Il governatore della Banca d’Italia nelle Considerazioni finali del suo ultimo mandato: “Ci sono segnali incoraggianti che vanno rafforzati. Sul Pnrr non c’è tempo da perdere. Il 20% dei giovani dopo 5 anni sono ancora precari. Salario minimo utile per la giustizia sociale”

Roma, 31 maggio 2023 – “Per il 2023 le previsioni oggi disponibili convergono su un aumento del prodotto intorno all'1%”. E’ una prospettiva incoraggiante quella con cui il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, apre le Considerazioni finali del suo ultimo mandato. Secondo Visco, “nell'affrontare le conseguenze della guerra in Ucraina, così come nell'uscita dalla pandemia, l'economia italiana ha mostrato una confortante capacità di reazione”. Il governatore osserva nella nostra economia “segnali incoraggianti che vanno rafforzati, superando quei ritardi che ancora impediscono alla nostra economia di dispiegare appieno le proprie potenzialità”. 

Il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco (ansa)
Il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco (ansa)

“Il ritorno dell'inflazione – aggiunge Visco - su livelli in linea con l'obiettivo sarà più rapido e meno costoso se tutti - imprese, lavoratori e governi - contribuiranno a questo fine, rafforzando l'efficacia dell'indispensabile ancorché equilibrata normalizzazione monetaria”. Per la politica monetaria, secondo il numero uno della Banca d’Italia “l'orientamento deve continuare a essere definito in modo da garantire un rientro progressivo, ma non lento dell'inflazione verso l'obiettivo”. È quindi importante “tenere la barra dritta della risposta monetaria, ma con la gradualità necessaria per l'incertezza ancora non dissipata”.

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E sottolinea come la riforma del fisco "non può prescindere dai principi di progressività" e dal rispetto dei vincoli del debito pubblico, ed è necessario disegnare un sistema tributario più "semplice" e "razionale". 

"Sulle capacità di crescita della nostra economia - ha spiegato ancora Visco - grava un sistema tributario complesso, su cui si è spesso intervenuti senza un disegno organico. Il Governo ha manifestato l'intenzione di realizzare un ampio intervento di riforma, con il disegno di legge delega attualmente in discussione in Parlamento". Per il numero uno di Bankitalia, "una ricomposizione del prelievo che riduca il peso della tassazione sui fattori produttivi può stimolare l'occupazione e gli investimenti. La rimozione delle misure che influiscono negativamente sulle scelte dimensionali e organizzative delle imprese, preservando al contempo quelle che incentivano la patrimonializzazione, contribuirebbe ad accrescerne l'efficienza". Secondo

Visco, "modifiche alla tassazione personale attente agli effetti redistributivi andrebbero modulate tenendo conto dell'entità complessiva e delle specifiche caratteristiche dei programmi di sicurezza sociale". 

Il governatore ha poi toccato il tema del salario minimo, che “può rispondere a non trascurabili esigenze di giustizia sociale". “In molti casi il lavoro a termine si associa a condizioni di precarietà molto prolungate; la quota di giovani che dopo cinque anni si trova in condizioni di impiego a tempo determinato resta prossima al 20%”, ha riportato il governatore, aggiungendo che “troppi, non solo tra i giovani non hanno un'occupazione regolare o, pur avendola, non si vedono riconosciute condizioni contrattuali adeguate”.

Visco ha segnalato anche una crescita, ora ad una quota del 30%, dei lavoratori con retribuzioni annue particolarmente basse, sotto il 60% della media di 11.600 euro l'anno.

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