Mercoledì 24 Aprile 2024

Coronavirus, ultimatum delle Regioni per le riaperture. Lunedì confronto con il governo

I governatori del centrodestra: "Certezze o riapriamo da soli". Il ministro Boccia: "Dal 18 maggio si riparte ma con differenze"

Fase 2, simulazione in vista della riapertura da un parrucchiere (Dire)

Fase 2, simulazione in vista della riapertura da un parrucchiere (Dire)

Roma, 10 maggio 2020 - Confronto, domani, tra Governo e Conferenza delle Regioni in merito alle possibili riaperture delle attività economiche dal 18 maggio dopo il lockdown legato all'emergenza Coronavirus. L'annuncio arriva dal presidente Stefano Bonaccini dopo la richiesta giunta oggi dai governatori di Abruzzo, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Molise, Piemonte, Sardegna, Umbria, Veneto e Provincia autonoma di Trento, i quali hanno minacciato di procedere in maniera autonoma in caso di mancate certezze.

"Dal 18 ci sarà una nuova fase, che porterà a una differenziazione territoriale", ha chiarito il ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia al Tg2. "Noi stiamo lavorando per far ripartire questa differenziazione territoriale dal 18 maggio - ha aggiunto -: potranno riaprire gran parte delle attività economiche", ma "non possiamo far ripartire attività senza protocolli di sicurezza".

Il pressing delle Regioni, soprattutto quelle a guida del centrodestra, va avanti da giorni. Solo ieri il presidente ligure Giovanni Toti aveva annunciato il via libera a bar, spiagge e parrucchieri a partire dalla fine della cosiddetta Fase 2. Sempre ieri, intanto, il Tar Calabria ha accolto il ricorso dell'esecutivo e annullato la parte dell'ordinanza della presidente Jole Santelli in cui si consentiva il servizio ai tavoli, se all'aperto, per bar, ristoranti e agriturismi.

Bonaccini, il governatore dem dell'Emilia Romagna - territorio con un tessuto produttivo importante che ha urgenza di ripartire e rodare l'era Covid sotto il sole della riviera romagnola - imprime l'accelerazione. Come presidente della Conferenza delle Regioni, Bonaccini fa presente di aver ricevuto «da tanti» suoi 'colleghi' "la richiesta di avere certezza che dal 18 maggio possano riaprire gli esercizi e le attività commerciali oggi chiuse, ovviamente sulla base dell'andamento epidemiologico e il rispetto di protocolli di sicurezza condivisi".

"Il Governo chiarisca subito questa partita" della riapertura, pretende il 'doge' Luca Zaia, che per domani attende "una soluzione" anche perchè - avverte - "c'è la convergenza con molti colleghi, se non la quasi totalità, di procedere", per loro il primo giugno è troppo tardi, "il punto di caduta sia il 18 maggio». Altrimenti, ormai è una certezza, i governatori apriranno a modo loro.

Boccia vuole un passo indietro da chi ha fatto, o prepara, fughe in avanti. "Comprendo l'esigenza delle Regioni di avere un quadro che consenta di avviare le riaperture differenziate e ringrazio i presidenti per la condivisione con il governo dell'esigenza di avere linee guida nazionali elaborate dal comitato scientifico su proposta Inail, sulla cui base - ecco la condizione di Boccia - eventuali ordinanze regionali, emesse prima delle nuove misure, dovranno essere riformulate, a tutela della salute pubblica e della sicurezza sul lavoro".

Poi l'annuncio di una "novità". "Da questa settimana - ha comunicato Boccia - ogni cittadino potrà vedere la situazione (dei contagi da coronavirus, ndr) della propria regione: da giovedì il ministero della Salute presenterà i dati regione per regione, che saranno raccontati agli italiani ogni settimana".

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