Venerdì 26 Aprile 2024

Quando pagano le pensioni di gennaio 2023: date e motivi del ritardo

Il calendario dei pagamenti di Poste Italiane. Le novità sugli assegni per il nuovo anno legate all'approvazione della legge di Bilancio

Roma, 2 gennaio 2023 - Con un giorno di ritardo rispetto alla consuetudine, da domani martedì 3 gennaio scatterà il pagamento delle pensioni Inps per il mese di gennaio 2023. Le somme vengono normalmente erogate il primo giorno lavorativo del mese, ma essendo il 1 gennaio caduto di domenica, l'Istituto Nazionale Previdenza Sociale ha avuto bisogno di un giorno in più per settare e adeguare i propri sistemi informativi per l'inizio del nuovo anno. Tale aggiornamento si concluderà oggi. Chi si aspettava di vedere per lunedì 2 gennaio l'accredito della pensione sul conto, o chi normalmente si reca agli sportelli di Poste Italiane per ritirare i contanti, è rimasto deluso. Ecco il calendario dei pagamenti delle pensioni di gennaio 2023 valido per Poste Italiane (fonte Poste Italiane). 

- martedì 3 gennaio per i cognomi dalla A alla C. - mercoledì 4 gennaio per i cognomi dalla D alla K. - giovedì 5 gennaio per i cognomi dalla L alla P. - sabato 7 gennaio (solo la mattina) per i cognomi dalla Q alla Z.

Per chi invece ha l'accredito bancario, il pagamento dovrebbe avvenire dal 3 gennaio.

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Pensioni (Archivio)
Pensioni (Archivio)

Pensioni e legge di Bilancio: le novità

L'approvazione da parte del governo Meloni della legge di Bilancio ha portato delle novità per quanto concerne la materia delle pensioni per il 2023. Tre le principali.

Pensioni e rivalutazione: verrà fatta dall'Inps per tenere conto dei rincari e degli effetti dell'inflazione. Tale rivalutazione avverrà per tutti quegli assegni il cui importo cumulato non sia superiore a quattro volte la pensione minima del 2022. La cifra è 2.101,52 euro.

Quota 103 e Opzione donna: per l'uscita dal mondo del lavoro a partire da questo mese si seguirà la regola di Quota 103 (62 anni di età + 41 di contributi). La pensione anticipata legata a Opzione donna potrà effere sfruttata da: caregiver, caregiver, donne con invalidità pari o superiore al 74% e lavoratrici licenziate o in situazione di particolare svantaggio economico.

Cambiano i coeficienti di rimodulazione: per il calcolo della pensioni saranno diversi i coeficienti che portano alla trasformazione del montante contributivo. Questo a casua dell'aumento della mortalità legata al Covid degli ultimi anni.

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