Venerdì 26 Aprile 2024

Caro-caffè: una corsa lunga vent'anni

A far lievitare il costo della colazione - al bar e a casa - sarebbero gli aumenti dell'energia e quindi quelli delle materie prime. Ma Sbraga (Fipe-Confcommercio): "Impossibile un aumento del 50%"

Colazione al bar (Ansa)

Colazione al bar (Ansa)

Milano, 15 gennaio 2022 - Dopo il caro-bollette e materie prime è arrivato anche quello della colazione al bar. Con i prezzi della tazzina di caffè espresso, ma anche di cappuccini e cornetti, in aumento un po’ in tutta Italia. A lanciare l’allarme sulla stangata-colazione è stata ieri Assoutenti: "Stiamo ricevendo negli ultimi giorni numerose segnalazioni dei consumatori che denunciano aumenti dei prezzi dell'espresso, ma anche di cappuccini e dolci lievitati, consumati al banco o ai tavoli dei bar. I maggiori costi in capo agli esercenti per il rincaro dei prezzi dell'energia vengono inevitabilmente scaricati sui consumatori finali". Se nel 2021 il costo medio della tazzina nei 130mila bar italiani era di 1,04 euro, con un aumento del 2,3% sul 2019, mentre a dicembre l’Istat aveva rilevato per i pubblici esercizi un incremento dei listini del 2,8%, l’espresso – denuncia il presidente Assoutenti Furio Truzzi – sta passando in molti bar da 1 a 1,10 euro, con un aumento del 10%. Il prezzo del cappuccino che nel 2021 era mediamente di circa 1,40 oggi è stato portato in molti esercizi a 1,50 euro (+7,1%). Non si salvano nemmeno i dolci, con cornetti, brioches e lievitati che registrano aumenti del 20% e prezzi che salgono da 1 a 1,20 euro".

Il caffè al bar verso 1,50 euro. La folle corsa dei prezzi

Coldiretti: "Aumenti record dei prezzi: dallo zucchero al grano"

A far lievitare il costo della colazione al bar – ma anche quella a casa – sarebbero gli aumenti dell’energia, con il rincaro da gennaio di luce e gas del 55% e del 41,8%. E quindi quelli delle materie prime con le quotazioni del caffè cresciute nel 2021, secondo Coldiretti, dell’80% (arabica) e del 70% (robusta). Per burro, zucchero, cacao e grano l’incremento è attorno al 30%, circa il doppio per il latte, 44% per il mais, 25% per le uova e 65,8% per i grassi vegetali. Con la colazione degli italiani, avverte sempre Coldiretti "sconvolta dallo tsunami Covid sui mercati mondiali" con i prezzi delle materie prime alimentari ai massimi degli ultimi dieci anni e un più 27,2% sul 2020. Ma il grano tenero per il tradizionale cornetto viene sottopagato agli agricoltori italiani: solo 32 cent al chilo così se ne produce sempre meno e il 64% viene importato dall’estero. Intanto, se l'emergenza bollette proseguirà nel 2022, e a fronte delle quotazioni delle materie prime ancora alle stelle, avverte Truzzi "la tazzina al bar potrebbe raggiungere il record di 1,50 euro con un aumento del 37,6% e la colazione costare il 41,6% in più".

Una stangata considerata irrealistica da Luciano Sbraga, vice direttore di Fipe-Confcommercio perché "è impossibile che ci possa essere un aumento del 50%". E’ vero però che nell’ultimo anno ci sono stati rincari tra l’1 e il 3% in un Paese con forti differenze fra i prezzi. Nel 2020, infatti, rispetto a una media di circa 1,01 euro, nei bar di Trento e Bolzano l’espresso costava circa 1,20, a Bologna e Firenze attorno a 1,09-1,10, 1,03 a Milano, 93 cent a Roma, 90 a Napoli e 80 a Catanzaro. Se non al 50%, comunque, i rincari sono partiti e, dopo fornai e pasticcerie, annunciati già dal 1° gennaio da associazioni provinciali di categoria dei baristi, con listini adeguati – in regime di libera concorrenza - anche del 25%. Per l’espresso, anticipa sempre Sbraga, si potrebbe arrivare a un incremento medio di 10 centesimi. Conseguenza dell’aumento del caffè torrefatto (20-25 euro al chilo con un più 10-15%), che pesa per il 16-18% sul prezzo finale sul quale incide per il 10% l’Iva. Il resto va al costo lavoro (30% circa), spese per il locale (10-15%) e quindi bollette e tasse. Voci in costante aumento così come, però, il prezzo dell’espresso che, secondo Altroconsumo, è cresciuto in vent’anni del 124% dai 46 cent del 2001. Ma anche a 1 euro, calcolando tutte le voci, chiosa Sbraga, si potrebbe parlare di un prezzo sottocosto.