Venerdì 19 Aprile 2024

Nomine partecipate 2023: il governo trova l’intesa. Braccio di ferro di Salvini, alla fine la spunta su Enel

Confermati Descalzi all’Eni e Del Fante alle Poste, Cingolani amministrerà Leonardo. A sorpresa Flavio Cattaneo, molto apprezzato dalla Lega, va alla società elettrica

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Roma, 13 aprile 2023 – Fumata bianca. Arrivano le prime vere nomine dell’era Meloni. Ieri sera, dal ministero dell’Economia, sono state diffuse le liste dei nuovi supermanager che guideranno le principali aziende partecipate dallo Stato. Le novità non mancano. Così come le conferme eccellenti.

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Eni

A cominciare dall’amministratore delegato dell’Eni, Claudio Descalzi, che taglia il traguardo dei quattro mandati pieni. Cambia, invece, il presidente del "cane a sei zampe", sulla cui poltrona siederà ora Giuseppe Zafarana, che lascia la guida della Guardia di Finanza. Una scelta guidata da due ordini di motivi. Da una parte, "blindare" in qualche modo le aziende considerate "straegiche", soprattutto in un momento così delicato sul fronte dell’energia. E, dall’altro, accontentare gli appetiti della Lega: Zafarana, infatti, è considerato molto vicino al leader Matteo Salvini.

Leonardo

La stessa logica ha ispirato anche le scelte per il vertice di Leonardo, altro gruppo che riveste, per le sue produzioni militari ma anche per la sua carica di innovazione tecnologica, un interesse nazionale. Qui la Meloni ha fortemente insistito su Roberto Cingolani, fidatissimo della premier, diventato negli ultimi mesi uno dei manager più ascoltati dalla Meloni, soprattutto sulle questioni energetiche. Sarà lui a ricoprire l’incarico di amministratore delegato, battendo sul filo di lana la candidatura "interna" di Lorenzo Mariani, attuale numero uno della controlla Mdba, il consorzio europeo dei missili, sostenuta dall’attuale ministro della Difesa, Lorenzo Crosetto. Cingolani, molto stimato da Descalzi, uno dei grandi registi della tornata delle nomine di primavera, oltre ad essere stato ministro della Transizione ecologica durante il governo Draghi, ha dalla sua anche un curriculum accademico di tutto rispetto, in grado di traghettare Leonardo nei nuovi approdi della cybersecurity e della rivoluzione green. L’attuale ministro della Difesa potrà però sempre contare su Stefano Pontecorvo, che rivestirà i panni di presidente del colosso di piazza Monte Grappa: ambasciatore, già candidato per un posto di ministro, anche lui ha dalla sua radicate e profonde radici nell’alleanza atlantica. Una carta che la premier ha voluto giocare posizionando ancora di più il governo sulla scacchiere anti-Putin.

Enel

Ribaltone anche in casa Enel, dove l’attuale Ad, Francesco Starace, dovrà lasciare la polotrna a Flavio Cattaneo, vicepresidente di Italo ma con un passato a Terna, che ha guidato per nove anni, dal 2005. In un primo momento sembrava quasi certa la "promozione" di Stefano Donnarumma, ex ad di Terna. Ma poi, alla fine, Salvini e Giorgetti hanno convinto la premier a scegliere un manager di maggiore esperienza. Il ruolo di presidente, invece, è stato affidato a Paolo Scaroni, un manager molto stimato da Berlusconi.

Poste

L’altra grande azienda dove è prevalsa la scelta della continuità è Poste, dove è stato confermato Matteo Del Fante, che guida il gruppo dal 2017. Un lungo passato in Cassa Depositi e Prestiti, nominato da Renzi alla guida di Terna e poi, sei anni fa, l’arrivo in Poste con l’imprimatur dell’ex presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni. Alla presidenza arriva Silvia Rovere, attuale presidente di Assoimmobiliare.

Terna

L’unica casella ancora scoperta è quella di Terna, dove la premier ha puntato tutte le sue carte su Giuseppina di Foggia, anche per marcare una presenza femminile nel gotha dei manager pubblici. La lista, però, con i nuovi vertici dell’aziensa, sarà diffusa solo oggi, dal momento che dovrà essere messa a punto dalla capogruppo Cdp. La Di Foggia, dal 2020 vicepresidente e amministratore delegato di Nokia Italia, avrebbe un buon rapporto anche con la sorella della premier, Anna Meloni. Prenderà il posto di Stefano Donnarumma, che dovrebbe passare alla guida della controllata di Cdp che si occupa del Venture Capital. La presidenza della società dovrebbe,andare a Igor De Biase.

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