Mercoledì 24 Aprile 2024

Gorgonzola Dop Crescono export e produzione

Gorgonzola Dop  Crescono export  e produzione

Gorgonzola Dop Crescono export e produzione

IN FATTO DI ESPORTAZIONI, per il Gorgonzola Dop quello in corso sarà l’anno del record. Così prevedono le stime sulla base dei risultati raggiunti nel primo quadrimestre del 2023. L’export è partito con segno positivo (+5,2 per cento) già a gennaio, dando un’ulteriore spinta alla produzione. Cresciuta, nel solo mese di aprile, del 7,26 per cento rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, raggiungendo così quota 1,76 milioni di forme prodotte. "Numeri tutt’altro che scontati, considerate le ricadute negative registrate nel 2022 a causa della guerra in Ucraina, del rincaro dell’energia e di quello delle materie prime", sottolinea Antonio Auricchio (in foto), imprenditore cremonese e presidente del Consorzio per la Tutela del Formaggio Gorgonzola Dop, che ha analizzato i dati sull’andamento del settore in occasione dell’Assemblea nazionale dei soci che si è svolta a Milano.

Su base annua, nel 2022 la produzione di Gorgonzola Dop è stata di 5.048.311 forme, rispetto a 5.258.828 nel 2021 (-4%), con un tradizionale rallentamento nei mesi più caldi. In calo entrambe le regioni che costituiscono la zona d’origine del Gorgonzola Dop: Piemonte (-2,73% e 3.627.372 forme) e Lombardia (-7,11% e 1.420.939 forme). La tipologia Bio è diminuita del 20,93% (42.225 forme) e ha rappresentato lo scorso anno lo 0,84% della produzione totale. Analoga diminuzione anche per la tipologia Piccante (-8,14%). "Il 2022 è stato l’anno più difficile dell’ultimo decennio con una congiuntura sfavorevole che è pesata su tutti i grandi formaggi", precisa ancora Auricchio. "Sono molto orgoglioso, tuttavia, che non abbiamo ceduto sulla qualità, e mai lo faremo. L’andamento positivo di questo inizio d’anno mi fa essere più fiducioso. Certo non si può nascondere il calo di consumi che si sta ripercuotendo anche sul nostro settore. L’estero continua a darci una mano ricercando le eccellenze italiane". Nel 2022 infatti l’export è aumentato dell’1,9%, per un totale di 25.191 tonnellate esportate, di cui 21.733 intra-Ue (+2,7%) e le restanti 3.458 extra-Ue (-3%). "Il 30 per cento della produzione è destinato all’estero – continua Auricchio – Germania e Francia assorbono, da sole, il 46,2% delle esportazioni totali. Con qualche recente novità: la Germania, dove la gente ha iniziato a risparmiare molto sul cibo, sta cedendo il passo ai francesi, che sono oggi i primi acquirenti di gorgonzola fuori dai confini italiani".

Di una tipologia simile al Rochefort, il gorgonzola modello esportazione; più dolce ce cremosa la varietà ricercata in Nord Italia. "Privo di lattosio e ad alta digeribilità, il gorgonzola deve il suo successo anche alla sua grande versatilità rispetto a piatti e ricette diverse", osserva il presidente del Corsorzio. "Va bene nei primi piatti, come per i dolci (c’è chi serve cioccolatini e torte al gorgonzola) o l’apertitivo". L’exploit, al momento, si deve al Lussemburgo (+199,9% di vendite), seguito da una forte crescita dell’Ungheria (+57,72%). Fuori dall’Ue cresce l’export verso Giappone (29,51%), Regno Unito (4,39%) e Corea del Sud (5,23%). Sono complessivamente 86 gli Stati nel mondo dove si consuma il Gorgonzola Dop con un aumento a valore del 16,4% rispetto al 2021.

Ora la sfida è conquistare un’ulteriore fetta di consumatori. "Stiamo per lanciare la campagna Generazione G – annuncia Auricchio – dove G sta per gorgonzola, ma anche per giovani. Quelli che più di tutti possono apprezzare la versatilità di un prodotto come questo, sinonimo da sempre di grande qualità. Nel Medioevo veniva utilizzato addirittura come medicamento". La crescita del mercato è notevole, come testimoniato dai numeri. Solo 13 anni fa il Consorzio, con le sue 39 aziende associate tra produttori e stagionatori, produceva 4 milioni di forme, salite a 5 milioni e 250.000 nel 2021.

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