Giovedì 25 Aprile 2024

Servono competenze digitali per il 60% delle assunzioni

Secondo l’indagine 2021 del Sistema Informativo Excelsior di Unioncamere e Anpal, le richieste hanno riguardato 2,8 milioni di profili professionali. Ma le imprese hanno difficoltà di reperimento

Grande la richieste di figure professionali legati al mondo digitale

Grande la richieste di figure professionali legati al mondo digitale

Con i cambiamenti tecnologici e organizzativi resi necessari dalla pandemia è aumentata la richiesta da parte delle aziende di personale che abbia competenze digitali di base. Secondo l‘indagine 2021 del Sistema Informativo Excelsior di Unioncamere e Anpal, realizzate in collaborazione con il Centro Studi delle Camere di commercio Tagliacarne, nel 2021 quasi il 71% delle aziende ha investito in tecnologie digitali, nuove formule organizzative e nuovi modelli di business e in questa direzione sono andate le richieste di personale con la domanda di competenze digitali di base per la comunicazione visiva e multimediale per 2,8 milioni di profili professionali, pari al 60,5% del totale delle entrate previste. Le imprese hanno chiesto abilità relative all‘utilizzo di linguaggi e metodi matematici e informatici per 2,3 milioni di posizioni (il 50,5% del totale) e capacità di gestione di soluzioni innovative 4.0 per 1,7 milioni di entrate (il 36,4% del totale).

Ma le imprese trovano difficoltà a reperire sul mercato il personale con le competenze necessarie. Per le competenze digitali di base la difficoltà di reperimento è pari al 34,9%, per le capacità matematico-informatiche la difficoltà nella ricerca per le competenze di base è al 36% mentre per le competenze 4.0 la difficoltà per lo standard minimo è al dal 37%. Per gestire le sfide tecnologiche e gestionali che le imprese devono affrontare - si legge nella ricerca - è strategico il possesso di abilità digitali combinate tra loro. La domanda di padronanza di almeno due delle tre competenze digitali ha riguardato 646mila posizioni: il mix di competenze digitali è più richiesto ai laureati (44,1%) - in particolare nelle materie Stem, come ingegneria elettronica e dell‘informazione (84,5%) e scienze matematiche e fisiche ed informatiche (73,5%) - rispetto ai diplomati (16%).

Le difficoltà di reperimento raggiungono il 40% della domanda per le imprese che chiedono un mix di competenze. La difficoltà di reperimento del personale formato adeguatamente è al 77,9% per gli ingegneri elettrotecnici, del 65% per i progettisti e amministratori di sistemi informatici e del 64,2% per gli analisti e progettisti di software . Ma appare elevato anche il dato relativo ai medici (64,6%) e ai professori di scuola primaria (63,6%) anche per effetto della pandemia. Con riferimento invece alle professioni tecniche, il mix di competenze digitali è difficilmente reperibile anche per i tecnici programmatori (68,5%), tecnici esperti in applicazioni (62,7%), tecnici meccanici (52%) e disegnatori industriali (48,4%).

Su scala territoriale, le maggiori difficoltà di reperimento per le capacità matematico- informatiche emergono nel Nord Est (con un dato pari al 48,4%), in particolare in Friuli- Venezia Giulia (50,0%) e Veneto (48,8%). A livello provinciale, Terni (59,3%), Pordenone (54,6%) e Piacenza (54,4%) sono le province dove le imprese fanno più fatica a trovare candidati con questa competenza; la posizione più alta occupata da una provincia del Mezzogiorno è la 53-esima (appannaggio di Messina: 40,6%). I valori più elevati per le criticità nelle ricerche di candidati con competenze digitali si concentrano nel Nord Est, a cominciare da Friuli-Venezia Giulia (49,6%) e Veneto (45,3%), seguite da alcune regioni del Nord Ovest, come Piemonte (41,1%) e Liguria (40,1%) e del centro Italia, come Umbria (45,4%) e Marche (41,0%).

 

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