Giovedì 25 Aprile 2024

Scambi commerciali Italia-India, nel 2022 hanno raggiunto i 14,9 miliardi di euro

In crescita i rapporti tra i due paesi. Lo scorso anno, rispetto al 2021, gli scambi commerciali sono cresciuti del 42% con un surplus per l'India di 5,2 miliardi.

Narendra Modi

Narendra Modi

Roma, 3 maggio 2023 - Italia e India sono sempre più vicine, almeno dal punto di vista economico. La premier italiana Giorgia Meloni e il premier indiano Narendra Modi si sono incontrati appena un paio di mesi fa e hanno rinsaldato un rapporto commerciale e strategico che negli anni sta sempre di più crescendo, tanto da veder aumentate le importazioni e le esportazioni tra i due paesi, che nel 2022 hanno raggiunto un totale di 14,9 miliardi di euro, +42% rispetto al 2021 quando arrivarono a toccare i 10,4 miliardi.

Gli scambi Italia-India: l'export

Dal punto di vista commerciale gli scambi tra Italia e India sono in forte ascesa già dal 2020. Secondo i dati dell'Osservatorio economico del governo "Info mercati esteri" l'export di prodotti italiani verso l'India è passato dai 3 miliardi del 2020, ai 3,8 miliardi del 2021 per arrivare a toccare i 4,8 miliardi del 2022, un +24% rispetto all'anno precedente. A trainare questa crescita è soprattutto l'esportazione di macchinari e apparecchiature, che vale circa 1,8 miliardi di euro. I macchinari italiani rappresentano già oltre il 40% del nostro export verso l’India e il nostro paese, terzo esportatore mondiale di macchine utensili con una quota del 10% del mercato globale. Un mercato, questo, in crescita in quanto l'India registra un alto fabbisogno di macchinari stranieri anche per raggiungere l'ambizioso obiettivo di diventare il più importante hub mondiale per il food processing.

Gli scambi Italia-India: l'import

È soprattutto l'importazione dall'India all'Italia a pesare sugli scambi commerciali tra i due paesi. Nel 2022 l'import verso il nostro paese è valso 10 miliardi di euro, in crescita del +52.4% rispetto al 2021 quando raggiunse i 6,60 miliardi di euro. A pesare di più è l'importazione di prodotti della metallurgia (2,7 miliardi); prodotti chimici (1,2 miliardi) e tessile-abbigliamento-accessori in pelle (1,2 miliardi). Dati questi che permettono all'India di registrare a suo favore un surplus di 5,2 miliardi.

I punti di forza degli scambi commerciali con l'India

Il report di "Info mercati esteri" elenca quali sono i maggiori punti di forza e di attrazione del mercato indiano. Tra questi si sottolinea la crescita interna della domanda: "Con una popolazione di oltre 1,4 miliardi, una middle class con redditi in aumento e un peso dei consumi sul PIL pari a circa il 60%, il mercato domestico rappresenta un cruciale driver di crescita che rende il Pese relativamente resiliente agli shock della domanda estera - si legge nel report -. Il dividendo demografico, con quasi la metà della popolazione al di sotto dei 25 anni di età è a vantaggio del trend di consumo. Negli ultimi 15 anni l'India è cresciuta ad un tasso medio annuo del 7,5%. Dal 2015 l'inflazione si è mantenuta sotto al 5% con effetti positivi su consumi e investimenti". È la grande disponibilità di materie prime, però, a spiegare l'alto import di prodotti dall'India al nostro paese: "L'India è ricca in risorse naturali, specialmente carbone, ferro e bauxite. È il secondo produttore al mondo di cemento, il terzo di acciaio e il primo di ferro ridotto - si spiega nel report -. È inoltre tra i maggiori produttori al mondo di pellame. Le riserve indiane di terre rare sono stimate in 3,1 milioni di tonnellate, ovvero pari a circa il 3% delle riserve mondiali, di cui l'India sta aumentando le capacità estrattive. L'India ha inoltre disponibilità di cotone e grande varietà di tessuti, che ne fanno una destinazione privilegiata per l'outsourcing delle aziende di abbigliamento".

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