Venerdì 26 Aprile 2024

"Sostenibili e digitali per spese smart e fresche"

L’amministratore delegato, Gianpietro Corbari

L’amministratore delegato, Gianpietro Corbari

UN CONCETTO DI INNOVAZIONE che punta a facilitare la vita ai clienti sfruttando device che già possiedono, nuovi investimenti sulla freschezza e sulla qualità dei prodotti da banco e, in generale, un’attenzione al duo digitalizzazione e sostenibilità che cresce di pari passo con le prestazioni economiche dell’azienda. È stato un 2021 di crescità e rinnovamento, in attesa delle ulteriori novità in cantiere per il 2022, quello vissuto dal Gruppo Pam (970 negozi e 9.800 dipendenti in Italia, con la controllata In’s, e 2,71 miliardi di ricavi nel 2020). Di cui Pam Panorama incarna, come racconta l’amministratore delegato Gianpietro Corbari, una delle costole più dinamiche in assoluto.

Dottor Corbari, che ruolo occupa la rivoluzione del 4.0 nelle strategie industriali di Pam?

"Noi lavoriamo da sempre in questo solco, fin da quando nacque l’incubatore di innovazione che va sotto il nome di Pam Innovation Lab e gli ultimi due capitoli di questo viaggio non fanno che arricchire un’offerta già ampia. Sia per quanto riguarda il servizio ‘Spesa Self’, basato su un’app per gli acquisti in corsia che riduce il tempo di stazionamento in cassa della clientela e la agevola durante la spesa contando solamente sullo smartphone che già ha in tasca, sia in riferimento al servizio di e-commerce ‘Pam Flash’, appena testato a Bologna e in grado di recapitare a casa la spesa ordinata in meno di 30 minuti. Questo, va specificato, senza appoggiarsi a terzi, ma gestendo le operazioni in autonomia".

E qual è lo sfondo, se così si può dire, sociale di queste innovazioni? Da che principio muovono?

"Il principio alla base degli investimenti e degli sforzi organizzativi necessari all’aggiornamento tecnico è sempre il tentativo di rendere non solo più efficiente ma anche più fluida l’esperienza di spesa. Perché l’ecosistema digitale al quale garantiamo l’accesso viene messo a disposizione, assieme ai contatti con l’assistenza, ai buoni sconto e alle agevolazioni di varia natura, con l’utilizzo di una sola semplice e comoda password, che diventa la chiave per un intero mondo di esperienze al passo coi tempi".

Uno scatto in avanti, quello che avete appena indicato, che sta già iniziando a dare i frutti sperati?

"Questo è ciò che testimoniano i numeri, anche se gli anni che ci stiamo mettendo alle spalle sono stati, come è chiaro, un periodo di enormi sollecitazioni, economiche e strategiche. Il Covid, ad esempio, ha accelerato un cambiamento di paradigma dei consumi che non si è tradotto solo nella crescita esponenziale del commercio digitale, ma pure nella contrazione degli spazi verso la quale marcia a pieno ritmo tutto il nostro settore. Poiché l’utenza, ormai, tende ad avere meno bisogno di prima di superfici dilatate fra le quali vagare con il carrello, facendo contrarre in particolare le aree commerciali legate al non-food, dove prima pullulavano prodotti che ora sono raggiungibili da casa con un semplice click".

Meno elettronica e meno accessori, dunque, ma più ‘fresco’ alimentare e più occhio per la qualità.

"Sì, ed è anche per questo che Pam ha scelto di riservare una cura ancora maggiore a un reparto sempre sotto i riflettori come quello dell’offerta ittica, tra pesci, molluschi e crostacei la cui filiera, grazie ai nostri pescherecci che solcano l’Alto Adriatico, è integralmente sotto il nostro diretto controllo. Ma anche per quanto riguarda le carni la strategia vincente passa da uno stabilimento di produzione nostro e, benché sui nostri scaffali si trovi di tutto, sono le eccellenze italiane a ricoprire, in un caso e nell’altro, il ruolo di assoluti protagonisti".

Avere in tavola prodotti di qualità, però, comporterà anche dei costi notevoli.

"Certamente non si deve ragionare al ribasso, ma una catena come la nostra si caratterizza anche per un processo di fidelizzazione del cliente legato a etichette e alimenti sempre reperibili in negozio, tanto negli ipermercati quanto nei punti vendita di vicinato, a prezzi contenuti, mantenuti bassi grazie a partnership commerciali di lunga durata con i produttori e ad accordi che traggono linfa dalla nostra conoscenza dei territori dai quali attingiamo le materie che vendiamo".

Prossimità geografica e alleanze strette, dunque, ma anche logistica e tempestività.

"Proprio così, in regioni tanto diverse e lontane fra loro come Lombardia, Liguria, Veneto, Trentino-Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Lazio, Abruzzo, Puglia e Campania, mentre il prossimo futuro, in tema logistico, porterà con sé una nuova importante piattaforma foriera di grandi novità e di un ulteriore balzo in avanti di carattere distributivo, ma di questo sarà il caso di parlare più diffusamente nei prossimi mesi".

L’attuale congiuntura economica, a partire dal caro energia e dall’impatto sui prezzi, però, si porta dietro anche qualche fonte di apprensione. Cosa vi aspettate?

"Più che altro se le portano dietro le attuali dinamiche dei prezzi e del potere di acquisto, che non sembrano riprendersi in maniera favorevole per i player della Gdo come noi. Detto che, in ogni caso, non faremo venire meno l’impegno a fornire prodotti qualitativi a prezzi calmierati nel più ampio ventaglio possibile di tipologie merceologiche".