Giovedì 25 Aprile 2024

Meno produzioni e cartellone ridotto

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IL LOCKDOWN e le chiusure del 2020 hanno causato alla Fondazione Teatro La Fenice una perdita di incassi di circa otto milioni e mezzo: nell’anno precedente, i ricavi dalla biglietteria erano stati di 11 milioni, coprendo circa un terzo dell’intero bilancio di 34 milioni. Il 2021 ha visto le riaperture, soprattutto dalla tarda primavera, dapprima con capienze ridotte poi al completo da metà ottobre, e questo ha avviato una ripresa, sia pure limitata: "Tuttavia la nostra attività, con le restrizioni introdotte, non è arrivata al 30% dello standard produttivo", osserva il sovrintendente Ortombina. Nell’attuale stagione è stato possibile lanciare una campagna abbonamenti: per affrontare con prudenza le incertezze finanziarie e organizzative ancora collegate all’evoluzione della pandemia, la fondazione ha deciso di ridurre il numero di opere in cartellone, da 22 titoli del 2019 ai 13 di quest’anno. "Per il 2022 abbiamo presentato un bilancio previsionale di 30 milioni, con la speranza di arrivare a 4 milioni di incasso dalla biglietteria", aggiunge il maestro Ortombina. Il Fondo unico per lo spettacolo assegna alla Fenice un contributo annuo di 18 milioni di euro.

La Fenice è stata definita dal sovrintendente come il più tedesco fra i teatri italiani. "Ho sempre apprezzato il modello tedesco che è un sistema misto, cioé abbina nei cartelloni le nuove produzioni alla ripresa di quelle già presentate in stagioni precedenti – spiega Fortunato Ortombina –. Questo consente agli spettatori di approfondire, cioé di tornare nel teatro della propria città a riascoltare un’opera o a rivedere un allestimento, e agli organizzatori permette di ammortizzare negli anni le spese per le produzioni. Siamo stati i primi in Italia ad applicarlo, e pochi lo fanno: personalmente ritengo che in questo sistema si possa rispecchiare la funzione sociale del teatro".

Fra gli eventi più ammirati e sfavillanti del Gran Teatro La Fenice c’è il grande concerto di Capodanno, con sinfonie e brani d’opera, trasmesso in diretta Rai: quest’anno (foto in basso) lo ha condotto il maestro Fabio Luisi, il prossimo anno sarà affidato alla bacchetta del maestro Daniel Harding. Con le sue quattro repliche, che si tengono fra il 29 dicembre e il 1° gennaio, il concerto rappresenta sempre una consistente entrata per il teatro e una boccata d’ossigeno per i bilanci.

s. m.