Giovedì 2 Maggio 2024

La stretta creditizia frena chi cerca casa

LA SCARSITÀ DI CREDITO da parte delle banche continua a rallentare il mercato immobiliare. Secondo l’osservatorio di Nomisma le vendite...

LA SCARSITÀ DI CREDITO da parte delle banche continua a rallentare il mercato immobiliare. Secondo l’osservatorio di Nomisma le vendite nel 2024 saranno in lieve diminuzione (intorno alle 690mila transazioni contro le 710mila del 2023) e i prezzi in leggera salita nominale (+1,5%) ma in calo (-3,5%) se li si depura dall’inflazione in un contesto di mercato che divide l’Italia tra Nord e Sud con le città settentrionali in cui i prezzi (e gli affitti) salgono mentre al Sud la dinamica è molto meno forte se non in discesa. Il mercato continua ad essere dominato dalla scarsità di credito da parte delle banche e dall’impennata delle locazioni che, sul fronte degli affitti brevi rendono sino a più del 14% l’anno (a Firenze e Venezia) ben oltre il doppio degli affitti tradizionali.

"In attesa che la prospettiva economica si faccia più nitida, il mercato immobiliare italiano restituisce segnali di ulteriore indebolimento. Il progressivo incremento dei tassi di interesse, unito alla ritrovata selettività del ceto bancario, hanno bruscamente interrotto un meccanismo che pareva destinato ad accrescere in maniera costante anche le aspirazioni più fragili" è quanto si legge nell’Osservatorio sul Mercato Immobiliare di Nomisma che analizza la congiuntura del settore con focus su 13 mercati intermedi (Ancona, Bergamo, Brescia, Livorno, Messina, Modena, Novara, Parma, Perugia, Salerno Taranto, Trieste e Verona). A influenzare la dinamica del mercato sarà, secondo Nomisma, la componente creditizia. L’elevato costo del denaro ha fatto sì che la quota di compravendite assistita da mutuo si sia ridotta dal 48,4% del 2022 al 39,9% del totale degli acquisti del 2023. Le difficoltà di accesso al mercato della compravendita hanno favorito l’interesse della domanda verso l’affitto, che rispetto allo scorso anno è cresciuta di 3 punti percentuali. In altre parole, nel 2023 48mila nuclei familiari hanno rinunciato ad acquistare una casa a favore dell’affitto. In questo contesto, nel 2023 le compravendite hanno subito un calo prossimo al 10% con quasi 710mila abitazioni totali che sono passate di mano sul mercato. Secondo Nomisma, il calo delle compravendite registrato nel 2023 è imputabile esclusivamente alla componente di domanda che è uscita dal mercato perché dipendente dal credito (-26%), mentre gli acquisti senza mutuo continuano a crescere (+4,8%).

G. C.

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