Venerdì 26 Aprile 2024

Fattura elettronica forfettari: come si fa, come funziona, per quanto va conservata

Dall'1 luglio scatta l'obbligo per una nuova platea di partite Iva: tutte le indicazioni necessarie

La fatturazione elettronica diventerà obbligatoria anche pe le partite Iva in regime forfettario partire dall'1 luglio 2022. La novità è contenuta nella bozza del decreto Pnrr, approvato dal consiglio dei ministri il 13 aprile scorso: si attende la versione definitiva del testo che, secondo i tributaristi, dovrebbe eliminare le possibili fonti di confusione e "discriminazione", dovute a un'eccessiva rigidità della normativa.

La nuova platea

Dall'1 luglio, quindi, verranno cancellati gli esoneri previsti per i soggetti passivi che rientrano nel regime di vantaggio, per i soggetti passivi che applicano il regime forfettario e per i soggetti passivi che nel periodo d’imposta precedente hanno conseguito dall’esercizio di attività commerciali proventi per un importo non superiore a 65.000 euro, ossia le associazioni sportive dilettantistiche, mentre non dovrebbero essere soggette ad alcun obbligo le circa 800mila partite Iva il cui reddito sia inferiore ai 25mila euro entro l'anno fiscale 2024 (per loro sono previsti altri due anni con fattura cartacea, a meno di nuove modifiche).

Le domande sul piatto

Ma come vanno emesse le fatture elettroniche, come vanno ricevute e conservate? Tutti temi che la nuova platea di soggetti obbligati (un milione e mezzo circa sono le partite Iva in regime forfettario nel nostro Paese) si troveranno presto ad affrontare. Ecco, quindi, una guida rapida.

Come compilare la fattura elettronica

Prima di tutto bisogna essere in possesso di un software in grado di codificare la fattura in linguaggio XML (il formato richiesto dalla normativa) e di inviarla al Sistema di Interscambio (SdI). Sul mercato ci sono software gratuiti che garantiscono i servizi essenziali (l'Agenzia delle Entrate, per esempio, ne mette a disposizione tre), così come prodotti più completi che però sono a pagamento.

Per quanto riguarda la compilazione, alcuni campi sono uguali alle fatture cartacee, altri sono diversi. Prendiamo, come esempio, la piattaforma web realizzata dall'Agenzia delle Entrate. La prima volta che si utilizza la procedura occorre verificare i dati del fornitore (cedente/prestatore) che la procedura riporta in automatico recuperandoli dall’Anagrafe tributaria: il campo della partita Iva non è modificabile, gli altri dati possono essere variati. Una volta salvati i dati riportati nella schermata, la stessa non verrà più riproposta per la compilazione delle successive fatture.

Vanno poi inseriti i dati del cliente (cessionario/committente), ricordandosi di compilare sempre il campo “Codice Destinatario”: quest’ultimo campo potrà essere compilato con il codice di 7 cifre alfanumerico che avrà comunicato il cliente e rappresenta l’indirizzo telematico dove recapitare le fatture. Se il cliente dovesse comunicare un indirizzo Pec come indirizzo telematico a cui ricevere la fattura, il campo “Codice Destinatario” dovrà essere compilato con il valore “0000000” e, nel campo “Pec destinatario”, andrà riportato l’indirizzo Pec comunicato dal cliente. Se il cliente non comunica alcun indirizzo telematico (ovvero è un consumatore finale oppure un operatore in regime di vantaggio o forfettario), sarà sufficiente compilare solo il campo “Codice Destinatario” con il valore “0000000”.

Come terzo passaggio vanno inseriti i dati relativi alla natura, quantità e qualità del bene ceduto o del servizio prestato, nonché i valori dell’imponibile, dell’aliquota Iva e dell’imposta (ovvero, nel caso di operazioni esenti, non imponibili ecc., l’apposito codice che identifica la “natura” dell’operazione ai fini Iva). Una volta conclusa la predisposizione della fattura, la procedura permette di ricontrollare tutte le informazioni inserite e salvare il file della fattura nel formato obbligatorio XML: tale file potrà essere anche visualizzato e salvato in formato Pdf, ma occorre ricordarsi che il file da inviare al SdI è quello XML.

Come ricevere fatture elettroniche

La partita Iva può ricevere la fattura elettronica al proprio indirizzo Pec, nell'area riservata del sito web dell’Agenzia delle entrate o, ancora, nel software di fatturazione, dove possono essere gestite insieme alle fatture inviate, in modo veloce e ordinato.

Come conservare le fatture elettroniche

La legge impone di conservare le fatture in formato digitale per 10 anni. Stop, quindi, alla stampa della documentazione e alla sua archiviazioni in ingombranti faldoni e cartelle.