Sabato 11 Maggio 2024
ANDREA ROPA
Economia

Crollano i mutui per comprare casa. Gli italiani si rifugiano nel tasso fisso

Le nuove erogazioni sono scese del 33,3%, giù anche le surroghe. Rata aumentata del 64% da gennaio 2022

Milano, 28 ottobre 2023 – Venti di guerra, stime sul Pil in calo, dieci aumenti consecutivi dei tassi d’interesse e compravendite immobiliari in frenata. Un mix di fattori micidiale per i mutui casa, che finiscono nel freezer. Le nuove erogazioni, infatti, sono scese di un terzo (-33,3%) nel secondo trimestre dell’anno e del 29,9% nel primo semestre. Numeri, quelli che emergono dalla Bussola Crif - MutuiSupermarket.it, che fotografano un mercato in forte difficoltà dal punto di vista numerico e sempre più incerto per privati e famiglie, che per questo preferiscono affidarsi al tasso fisso anziché rischiare ulteriori rialzi dell’Euribor, il parametro di riferimento per i mutui a tasso variabile. Nel corso del terzo trimestre, la crescita degli indici di riferimento Euribor, avviatasi a inizio 2022, è andata di pari passo all’incremento degli indici Irs (parametro di riferimenti per i mutui a tasso fisso), scenario che ha contribuito a ridurre l’interesse per i mutui con finalità surroga che sono scesi dal 36% al 27%.

La presidente della Bce, Christine Lagarde (Ansa)
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Mutui a tasso fisso o variabile? Ragioniamo dopo lo stop ai rialzi della Bce

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Nonostante gli aumenti registrati degli indici Irs, i mutui a tasso fisso continuano ad avere tassi inferiori rispetto agli omologhi mutui a tasso variabile. Secondo le simulazioni di Facile.it, infatti, i migliori tassi fissi (Tan) disponibili oggi online partono dal 3,79%, mentre per un mutuo variabile la migliore offerta parte da un Tan di 4,71%. Ciò spiega anche nel terzo trimestre 2023 la quasi integrale polarizzazione della domanda di nuovi mutui sulla scelta del mutuo a tasso fisso, che continua ad attrarre circa il 96% delle preferenze dei consumatori, coerentemente con quanto già osservato nei primi due trimestri dell’anno.

Il drastico calo dei mutui per l’acquisto di immobili è confermato dai dati del Consiglio nazionale del Notariato, sostanzialmente in linea con quelli della Bussola Crif - MutuiSupermarket.it, secondo cui al 30 giugno scorso il saldo negativo era del 29,5% sull’anno precedente. Segnale, questo, dell’effetto della salita dei tassi di interesse sugli italiani, indotti a ricorrere maggiormente ai propri capitali per comprare casa. Casa che resta comunque l’asset principale delle famiglie. In Italia, infatti, le abitazioni di proprietà valgono 5.163 miliardi di euro e rappresentano circa il 50% della ricchezza delle famiglie.

La decisione della Bce di prendersi una pausa nella stretta monetaria (450 punti base in soli 14 mesi, un record) ha fatto tirare un sospiro di sollievo ai mutuatari a tasso variabile, anche se la pressione sulle famiglie resta elevata e prima di vedere un calo nella rata bisognerà aspettare il 2024. I dati di Facile.it e Mutui.it parlano chiaro: analizzando un mutuo medio a tasso variabile sottoscritto all’inizio dello scorso anno, la rata mensile è aumentata di 294 euro, passando da 456 euro di gennaio 2022 ai 750 euro di oggi (+64%). Sommando i rincari mensili, l’esborso aggiuntivo per i mutuatari è stato di oltre 2.850 euro.

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