Domenica 1 Settembre 2024
COSIMO ROSSI
Economia

La lite sul Superbonus, Tajani incalza Giorgetti: "Voglio vederci chiaro". E scoppia il caso sugar tax

Prosegue il dibattito interno al centrodestra. Il titolare del Mef replica: "Se ne farà una ragione”. I malumori di Forza Italia sull’introduzione della nuova tassa: "Per noi una sorpresa inattesa"

Roma, 11 maggio 2024 – “Se ne farà una ragione". Risponde così il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, alle perplessità espresse dal vicepremier e leader azzurro Antonio Tajani sulle modifiche al Superbonus: "Voglio vederci chiaro". La tensione tra il custode dei conti pubblici Giorgetti e il referente politico delle categorie economiche Tajani riguarda le sei pagine di emendamento del governo al decreto Superbonus, che obbliga a spalmare in dieci anni la detrazione delle spese legate all’acquisto dei crediti sostenute anche nell’anno 2024, introducendo anche il principio di retroattività.

I ministri Antonio Tajani e Giancarlo Giorgetti (Ansa)
I ministri Antonio Tajani e Giancarlo Giorgetti (Ansa)

È in particolare su quest’ultimo punto che si è acceso lo scontro, non esente da polemiche, tra il ministro leghista e il collega forzista degli Esteri: la classica impenetrabilità dei conti alle istanze delle politica. Con in più la settima proroga per la plastic tax, fino a luglio 2026. Mentre per la sugar tax finiscono le proroghe, ma la misura è destinata a entrare in vigore dal primo luglio in versione soft, per diventare effettiva da luglio 2026. La calendarizzazione delle due misure – per un gettito intorno ai 650 milioni annui – suscita le proteste delle imprese.

Al leader azzurro non quadra la retroattività che colpisce imprese e istituti finanziari, con una stretta che impone fin da inizio 2024 la detrazione in dieci anni modificando "in corsa" situazioni già definite. Con la criticità, per le banche, dei crediti del Superbonus non più compensabili con debiti previdenziali. "Voglio vederci chiaro nel nuovo testo che è stato presentato dal ministero dell’Economia, però bisogna veramente prestare molta molta molta attenzione", dichiara Tajani. Lunedì mattina il leader di Fi consulterà "tutti i rappresentanti delle varie categorie per capire cosa c’è da aggiustare in Parlamento rispetto a questa proposta che mi ha dato il ministero". Con particolare riferimento al fatto che "non si possono dare norme retroattive perché è un principio giuridico molto chiaro". E infatti è il passaggio più delicato.

Replica Giorgetti a Tajani: "Quando leggerà l’emendamento capirà il buonsenso che l’ha ispirato, credo che se ne farà una ragione anche lui, perché altrimenti dovremo andare a ridiscutere tante spese che abbiamo", compresa la provocatoria messa in discussione delle "missioni militari" italiane in giro per il mondo. Controreplica il ministro degli Esteri che anche il ministro dell’Economia si dovrà fare una ragione del fatto che "prima di votare in Parlamento un emendamento" che non è del Governo ma è del ministero, FI vuole "valutare se è un emendamento che rispetta le regole fondamentali della nostra civiltà giuridica". Non è comunque un emendamento che può minare la stabilità della maggioranza e del governo, secondo il leader azzurro.

Secondo il presidente dei senatori dem Francesco Boccia la vicenda dimostra "la scarsa credibilità e l’ennesima retromarcia del ministro dell’Economia", che uscirebbe "ridimensionato" dalla tenzone con FI. "Si smentiscono tra di loro – rincara la leader dem Elly Schlein – e questo è grave perché causano un grave danno, creano soprattutto incertezza fin dal primo giorno, sia sul Superbonus sia sul Pnrr". Polemico il presidente del Codacons Carlo Rienzi: "Siamo di fronte al caos totale", dichiara, annunciando che l’associazione è pronta "a ricorrere in ogni sede contro la questione della retroattività. L’emendamento colpisce milioni di cittadini", che avevano avviato lavori edilizi nel 2024 o li hanno programmati nel periodo 2024-2025.

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