Lunedì 20 Maggio 2024

Superbonus 10 anni, Tajani: “Perplessità sulla proposta di Giorgetti”. Ma il ministro dell’Economia: “Difendo gli interessi dell’Italia”

Tensioni su spalmacrediti e retroattività. “Forse 10 anni sono troppi”, ha detto il titolare degli Esteri. Che poi replica al titolare dell’Economia: “Io mai consultato, valuteremo il testo”. Federcostruzioni: “Cambiamento delle regole in corsa getta scompiglio e panico”

Milano, 10 giugno 2024 - Superbonus, tensioni sullo spalmacrediti di 10 anni. "Ho qualche perplessità sulla retroattività dell'ultima proposta del ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti", ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani alla platea del Family Business Forum in corso a Lecco. "Come Forza Italia vogliamo ascoltare le imprese e le banche per capire se ci sono dei danni o se bisogna intervenire in Parlamento per fare delle proposte, fermo restando l'intervento indispensabile per fermare i danni del superbonus", ha aggiunto Tajani, dubbioso anche sul passaggio dei rimborsi da quattro-cinque a dieci anni che "forse sono troppi".

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Tajani e Giorgetti in parlamento
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Il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, a margine di un evento, rispondendo alle perplessità del collega, ha detto: "Io ho una responsabilità e difendo gli interessi dell'Italia come ministro delle finanze. Chiaro?".

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Arriva anche la controreplica di Tajani. "Anche io faccio l'interesse degli italiani. E' una proposta di Giorgetti, non è una proposta del governo, perché io non sono mai stato consultato. Valuteremo i contenuti". E ancora: "So bene che c'è un problema Superbonus, dobbiamo intervenire. Io ho qualche perplessità sulla retroattività, perché è un principio giuridico che secondo me non funziona - ha sottolineato- . Allora voglio sentire le banche, voglio sentire le imprese per dare un giudizio. Voglio vedere il testo, ma non c'è nessuna polemica. Soltanto uno può avere dei dubbi, perché se è una decisione collegiale.. ma una decisione individuale si valuta e si discute". Tajani invita a non creare contrapposizioni con il titolare del Tesoro. "Non c'è nessuna polemica. Io sono sempre per fare la sintesi. Non sono stato consultato su questo argomento quindi lo studio, lo esamino insieme con gli altri e poi decidiamo" conclude.

Ira di Federcostruzioni per i provvedimenti annunciati. "Danni pesantissimi per la filiera delle costruzioni, che conta 3 milioni di occupati, 40mila imprese e un valore della produzione che si aggira attorno ai 600 miliardi, se sarà confermato l’obbligo di spalmare i crediti Superbonus in 10 anni e non più su 4 per le spese sostenute nel 2024, come annunciato in questi giorni dal governo", dice la presidente Paola Marone. "Si tratta - continua - di un intervento che va ad intaccare contratti già sottoscritti e in corso di esecuzione che inevitabilmente saranno oggetto di aggravi di costi e probabili contenziosi. Un duro colpo con effetti che ricadranno a cascata su tutte le imprese della filiera impegnate nei cantieri Superbonus". E a ancora: "Comprendiamo la necessità del governo di tutela dei conti, ma ancora una volta ci troviamo di fronte a un cambiamento delle regole in corsa, senza confronto con il sistema produttivo, destinato a gettare scompiglio e panico tra cittadini e imprese che si sono affidati a una legge dello Stato e oggi rischiano di pagarne le conseguenze", conclude la presidente di Federcostruzioni.

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