Sabato 27 Luglio 2024
BRUNO
Economia

Innovazione, l’Europa deve recuperare

L'Europa rischia di perdere terreno nell'innovazione e nella tecnologia rispetto agli USA e alla Cina. Servono investimenti massicci per evitare ritardi devastanti.

Villois

Dalla fine degli anni ’70, il sistema socio- economico, e di riflesso occupazionale, dell’Europa ha cominciato a perdere colpi, mancando essenzialmente in vision di lungo termine, così da farsi ampiamente scavalcare prima dagli Stati Uniti e poi dalla Cina. A livello industry l’Europa è riuscita a mantenere un supremazia solo in due settori – l’automotive di prima fascia e il lusso – e parzialmente nel farmaceutico. Le italiane Barilla, Ferrero, Lavazza, Campari ed a una miriade di imprese più piccole ma di alta qualità, hanno mantenuto una leadership mondiale.

Molto male per l’intera Eurolandia è andata nell’innovation tecnology, digitalizzazione e soprattutto software e hardware, dove gli Usa hanno letteralmente sbaragliato gli europei. Poche e sempre più di limitata importanza le grandi imprese europee del settore, che complessivamente, capitalizzano, nei mercati finanziari dove sono quotate, circa 60 miliardi di euro e investono in ricerca e sviluppo circa 4 miliardi anno. Le prime 5 USA dell’innovazione capitalizzano circa 50 volte e investono in ricerca 30 volte tanto. Eppure negli anni ’90 muovevano appena i primi passi: adesso il loro dominio mondiale è praticamente inattaccabile e solo la Cina, grazie essenzialmente a Taiwan, è in corsa per piazzarsi al loro fianco, con l’India a scalare posizioni e a superare già ora le europee.

Servirebbe una svolta comunitaria con investimenti di molti svariati trilioni di euro, o almeno che i giganti dell’innovation e del AI, venissero stimolati a insediarsi in Europa, ma non con rappresentanze ma con linee di produzione e soprattutto ricerca. Ulteriori ritardi sarebbero devastanti per l’Europa in termini di sviluppo.