Sabato 4 Maggio 2024

Fuga dalla Borsa: 15 società hanno lasciato Piazza Affari nel 2022. I motivi

La Consob ha delineato l’andamento della Borsa italiana nell’ultimo anno e il quadro non è dei migliori

Cosa è successo a Piazza Affari nel 2022? Perché 15 società hanno deciso di lasciare la Borsa italiana? Perché solo 6 sono entrate? A tenere i conti del saldo fra le imprese uscite e quelle entrate ci ha pensato la Consob (Commissione nazionale per le società e la Borsa).

Il palazzo della Borsa a Milano (Ansa)
Il palazzo della Borsa a Milano (Ansa)

La fuga dalla Borsa

Il 2022 è stato l'anno in cui Piazza Affari ha registrato il maggior numero di addii e il peggior saldo tra entrate e uscite (almeno) dal 2010, con 15 società che hanno lasciato il listino principale a fronte di solo 6 nuovi ingressi.

Meno 19% in 12 anni

I dati, contenuti nella relazione annuale della Consob, confermano la disaffezione verso la Borsa milanese, che nel 2010 poteva contare su 272 quotate domestiche, a fronte delle 220 del 2022 (-19%). In questo arco di tempo solo in due anni (2017 e 2018) il saldo tra entrate e uscite è stato positivo.

Guerra e instabilità

Nel 2022 non ha aiutato, ricorda Consob, l'instabilità generata dalla guerra che “ha indotto circa 20 emittenti a rinunciare o a rinviare” lo sbarco in Borsa.

Delisting

I delisting, riferisce la relazione annuale della Consob, hanno privato Euronext Milan di 28,7 miliardi di euro di capitalizzazione, quasi il triplo del valore (10,5 miliardi) di tutte le società di Euronext Growth, il segmento dedicato alle pmi, i cui componenti sono sì saliti da 174 a 190 ma sul quale la liquidità resta bassa, con un controvalore degli scambi annuo sceso da 4,5 a 2,9 miliardi.

Gli interventi della Consob

Allo scopo di frenare questo trend la Consob nell'estate 2022 ha adottato una serie di iniziative regolamentari finalizzate a semplificare i prospetti, riducendo e allineando i tempi di approvazione alla legislazione europea, confermando la possibilità di anticipare alla Consob questioni di particolare rilevanza (prefiling) e introducendo la possibilità di redigere il prospetto in inglese.

Inoltre ha collaborato con il Mef alla predisposizione del Libro Verde per 'La competitività dei mercati finanziari italiani a supporto della crescita’, contenente proposte di interventi a costo zero ad accelerare il processo di riforma e l'attrattività del mercato italiano.

Chi se ne è andato

Nel 2022 la fuga dalla Borsa comprende alcuni casi particolari come Exor, che si è trasferita in Olanda, Banca Carige, che è stata inglobata in BPER, e Cattolica Assicurazioni, che è stata assorbita da Generali. Le uscite più pesanti sono state quelle di Atlantia (quasi 19 miliardi di euro), Falck Renewables (oltre 2,8 miliardi di euro) e Cerved Group (circa 2 miliardi di euro).

Approfondisci:

Btp Valore contro Btp Italia, quale conviene? Rendimenti e simulazioni. L’incognita inflazione

Btp Valore contro Btp Italia, quale conviene? Rendimenti e simulazioni. L’incognita inflazione

I motivi

Il management di Borsa Italiana, commentando il problema nel corso dell'anno – riporta un articolo pubblicato su La Stampa lo scorso dicembre - ha più volte sottolineato che ogni azienda ha una storia a sé, ma è ormai indubbio che il fenomeno abbia assunto dimensioni notevoli. A favorire le OPA nel 2022 è stato anche il forte re-pricing delle azioni dovuto prevalentemente a fattori macroeconomici e geopolitici, che ha creato un contesto favorevole a offerte pubbliche finalizzate al delisting e offerto una sponda alla forte concorrenza del private equity già presente gli anni scorsi.

Approfondisci:

Quali sono i beni rifugio, non c’è solo l’oro

Quali sono i beni rifugio, non c’è solo l’oro

Lo studio del Politecnico

Allargando lo sguardo al lungo periodo, uno studio molto commentato quest'anno e pubblicato a marzo da Intermonte e School of Management del Politecnico di Milano ha evidenziato come negli ultimi 20 anni le ammissioni a Piazza Affari siano state 448, mentre i delisting 336, di cui ben 268 sul listino principale, che ne ha guadagnate "solo" 185. La ricerca ha identificato quattro cluster di società che abbandonano Palazzo Mezzanotte

  • le sconfitte (imprese delistate perché sono fallite, hanno subito un dissesto finanziario o sono state escluse dal mercato per mancanza dei requisiti)
  • le prede (aziende acquisite da soggetti esterni, spesso esteri, con il conseguente ritiro delle azioni dal mercato)
  • le ristrutturande (società riassorbite in altri gruppi quotati per una logica di riorganizzazione societaria interna, quindi rimaste comunque nel perimetro della Borsa)
  • le pentite (aziende in gran parte presenti a Piazza Affari da 10 o più anni, che hanno ritenuto opportuno abbandonare il listino per decisione interna, per volontà dei soggetti controllanti o sulla base di considerazioni strategiche discrezionali). I casi del 2022 sembrano aderire in maggioranza a quest'ultimo profilo, i cui dati erano già in aumento negli anni scorsi.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro