Sabato 27 Aprile 2024

Contratti nazionali, sei milioni di lavoratori in attesa dei rinnovi

In aumento il tempo medio di attesa: per il rinnovo ci vogliono quasi tre anni. Ok i contratti dell'industria, accordo ponte per il commercio, in ritardo il pubblico impiego

Rinnovato ccnl cemento, 90 euro aumenti

Rinnovato ccnl cemento, 90 euro aumenti

Secondo l'ultimo rapporto Istat sui contratti collettivi e le relative retribuzioni, a settembre 2022, dei 44 ccln presi a riferimento nel campione, 29 erano ancora in attesa del rinnovo, per un totale di circa 6,3 milioni di dipendenti, pari al 50,7% del totale. In aumento è infatti il tempo medio di attesa per il rinnovo, che aumenta sia per i lavoratori con contratto scaduto, passato dai 28,7 mesi di settembre 2021 ai 33,9 mesi di settembre 2022, sia per il totale dei dipendenti, passato da 15,2 a 17,2 mesi. Nel frattempo, tra ottobre e dicembre qualche contratto nazionale è stato rinnovato o comunque sono state trovate delle ipotesi di accordo, come per quello dei lavoratori delle autorimesse e noleggio automezzi. Se i contratti sono stati praticamente tutti rinnovati nell'industria, per il commercio sono stati trovati solo degli accordi ponte, mentre è in ritardo il settore del pubblico impiego.

Ccnl gas e acqua

E' stata trovata l'intesa per il rinnovo del contratto nazionale del settore gas e acqua, che in Italia conta oltre 43 mila addetti, in circa 300 imprese. L'ipotesi di accordo prevede per la parte economica un incremento di 220 euro nel triennio 2022-2024. L'aumento medio sui minimi sarà di 203 euro e distribuito in 3 tranche: 41 euro dal mese di ottobre 2022, 71 euro da ottobre 2023, 91 euro da settembre 2024. Per quanto attiene alla produttività sarà di 17 euro (14 mensilità all’anno) per gli anni 2023-2024. Per i lavoratori che prestano la loro opera in reperibilità da remoto sarà previsto 1 euro in più sull’indennità dal primo gennaio 2023.

Ccn lapidei

Siglata il 25 novembre scorso l'ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto nazionale dei lapidei e materiali estrattivi industria. Il contratto, che era scaduto il 31 marzo, interessa oltre 30mila addetti in 3mila aziende. Sul versante economico l'incremento salariale è di 124 euro al livello C, diviso in tre tranches: 40 euro dal 1° gennaio 2023, 39 euro dal 1° gennaio 2024 e 44 euro dal 1° gennaio 2025. Viene inoltre erogato un ‘bonus energia’ di 100 euro nel mese di dicembre 2022, previsto un aumento dello 0,40 sul fondo pensione integrativo Arco, e portato a 210 euro l’elemento di garanzia retributiva per le aziende che non hanno la contrattazione di secondo livello. Anche sul versante normativo sono previste importanti novità, quali le otto ore di permesso, anche frazionabili, per l’inserimento nella scuola dell’infanzia, sei mesi retribuiti per le donne vittime di violenza, oltre a quelli già previsti per legge, due giorni aggiuntivi per i lavoratori stranieri che dovessero recarsi all’estero per decesso di un congiunto, aumento del periodo di comporto e della retribuzione durante la malattia per i lavoratori colpiti da gravi patologie.

Ccnl metalmeccanici

E' stato rinnovato anche il contratto nazionale dei metalmeccanici: decorre dal 1 dicembre 2022 con scadenza il 30 novembre 2025. Il rinnovo introduce importanti modifiche relativamente ai minimi retributivi tabellari, all'indennità di vacanza contrattuale, all'elemento perequativo regionale, al welfare contrattuale e alla previdenza integrativa.

Ccnl assicurazioni

E' stato siglato il rinnovo 2022-2024 per i dipendenti delle compagnie assicurative Ania. L'accordo interessa circa 48 mila dipendenti e non si applica ai dirigenti. Dal punto di vista retributivo sono precvisit un aumento di 205 euro mensili al livello medio 4-7 classe, una tantum di 1.400 euro come indennità di vacanza contrattuale per gli anni dal 2020 al 2022, in due tranche: 1000 euro subito, entro il 31 dicembre 2022, 400 euro entro marzo 20223. Inoltre, 600 euro saranno riconosciuti come credito welfare da utilizzare entro il 2203.

Ccnl settore terziario

I quattro contratti nazionali del commercio – quello con Confcommercio, Confesercenti, Federdistribuzione e quello con la cooperazione – scaduti il 31 dicembre 2019, non sono stati ancora rinnovati. Sono stati sottoscritti però quattro accordi ponte, che decorrono dal 1 gennaio 2023 e prevedono l'erogazione di un importo una tantum dai lavoratori che abbiano prestato l'attività lavorativa nel periodo 2020-2022 di 350 euro, più, a partire dal mese di aprile 2023, di un'ulteriore somma a titolo di anticipo su futuri aumenti contrattuali. Gli accordi prevedono anche l'impegno a rinnovare i relativi contratti nazionali entro il 31 dicembre 2023. “Fermi i contratti del turismo, quelli con Confindustria, Confesercenti e Confcommercio, scaduti nel 2018. il contratto della vigilanza privata, armata e non, che fa parte del settore dei servizi,  è scaduto il 31 dicembre 2015, sono sette anni”, ricorda Maurizio Magi, segretario della Filcams Cgil di Firenze.

Ccnl dipendenti pubblici

Nel settore del pubblico impiego sono in ritardo i rinnovi dei contratti nazionali. Alcuni sono stati rinnovati, ma solo per le annualità 2019-2021, anche se l'accordo è stato trovato nel corso del 2022. E' il caso, per esempio, del ccnl della sanità, quello della scuola e anche quello che riguarda i dipendenti degli enti locali, cioè di Regioni, Province e Comuni.Quest'ultimo interessa circa 430 mila lavoratori in Italia. In media si prevede un incremento di circa 100 euro lordi al mese per 13 mensilità, che può arrivare al massimo a 117,53 euro. Gli arretrati arriverano nelle buste paga dei dipendenti proprio nel corso di questo mese, con importi che vanno mediamente da 1.565 a 2.900 euro. Tra le novità introdotte, una nuova indennità che va al personale turnista. In calendario proprio in questi giorni i nuovi incontri per la trattativa del rinnovo del personale comparto istruzione e ricerca, anche in questo caso relativo al triennio 2019-2021.

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