Mercoledì 24 Aprile 2024

Caro-prezzi, Berlino dà 300 euro in busta paga

Mentre in Italia il taglio delle accise sarà assorbito da nuovi aumenti, Scholz finanzia sgravi e un bonus una tantum per i lavoratori

L'aumento del costo del gas

L'aumento del costo del gas

Trecento euro una tantum in busta paga o sotto forma di sconto fiscale per i lavoratori dipendenti e autonomi tedeschi per fronteggiare il caro-bollette. La misura fa parte di un pacchetto da 16 miliardi di euro messo a punto dalla coalizione di maggioranza di Berlino per aiutare i cittadini colpiti dal rialzo dei prezzi di luce, gas e carburanti.

Una soluzione che segue quella francese di qualche mese fa che prevedeva un "nuovo aiuto eccezionale molto semplice", come lo ha definito qualche mese fa il primo ministro, Jean Castex: un aiuto che consiste in un assegno da 100 euro, di cui potranno usufruire in tutto 5,8 milioni di famiglie a basso reddito, famiglie che usufruiscono già dell’assegno energia.

Germania e Francia, dunque, si sono mosse e si muovono nella direzione di un benefit di carattere più o meno universale per fronteggiare l’impennata dei prezzi dell’energia. E l’Italia? "A oggi gli interventi messi in campo dal governo – ha spiegato ieri il ministro Daniele Franco – superano i 19 miliardi, ma l’aggiornamento delle previsioni macroeconomiche consentirà di valutare la necessità di ulteriori misure di sostegno alle imprese". Il punto è che i quasi venti miliardi di euro italiani comprendono anche le misure varate nel 2021 e per i primi tre mesi del 2022, mentre il nuovo decreto della settimana scorsa arriva a 4,5 miliardi di euro.

Ma non basta. Perché nel provvedimento indicato, così come in quelli precedenti, le risorse riguardano interventi a favore sia delle famiglie sia delle imprese, mentre in Germania l’operazione annunciata ieri è finalizzata a favore dei lavoratori: i dipendenti riceveranno un’indennità di 300 euro una tantum in busta paga, gli autonomi beneficeranno invece di una riduzione sull’anticipo della tassa sui redditi. Quanto alla Francia, la situazione non è paragonabile.

Grazie alle centrali nucleari operative, il ministro dell’Economia Bruno Le Maire ha annunciato a gennaio una misura di contenimento dei prezzi grazie alla quale l’aumento delle bollette elettriche per le famiglie e le piccolissime imprese sarà limitato quest’anno al 4%, anche per effetto degli 8 miliardi di euro di tagli alle tasse sul consumo di elettricità: senza questi interventi i prezzi aumenterebbero invece del 35% dal 1° febbraio. Nel confronto europeo l’Italia non esce bene. E, del resto, non è un caso che anche il recente taglio delle accise di 30 centesimi sui carburanti rischia di essere vanificato dall’incremento del prezzo del petrolio e dall’impatto di quest’ultimo sui prezzi alla pompa. Tant’è che più di un addetti ai lavori parla di beffa.