Mercoledì 24 Aprile 2024

A scuola di economia sui social La star di Instagram spiega l’attualità alle nuove generazioni

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MILANO

GLI ADULTI si lamentano dei ragazzi perché non sono interessati alle cose serie ma solo ai selfie e alle mode. L’accusa appare credibile, ma c’è tutto un lato della questione che quegli stessi adulti, in genere, faticano ad ammettere e che è riassunto nel vecchio detto militare: non ci sono cattivi soldati, soltanto cattivi istruttori. Che applicato al nostro caso, suonerebbe così: non ci sono cattivi studenti, solo cattivi insegnanti. «Quando circa un anno fa ho caricato il mio primo video su Instagram con lo ‘spiegone’ della grande crisi finanziaria del 2008, non mi aspettavo certo che partisse un meccanismo di condivisione così. Una marea di utenti ha iniziato a scrivermi tutti i giorni chiedendomi di spiegare questo e quello, e da quel momento la giostra non si è più fermata».

IMEN Jane, 25 anni, al secolo Imen Boulahrajane, è una degli influencer italiani emergenti su Instagram. Con le sue pillole video di una manciata di secondi è riuscita a rendere digeribili nozioni di economia, di finanza e i complessi temi della politica internazionale a un pubblico notoriamente superficiale. Il suo profilo in questi mesi ha fatto boom, raggiungendo i 133mila follower, («e solo con il passaparola, senza sponsorizzazioni a pagamento», precisa lei con orgoglio). Imen è nata a Varese da genitori marocchini e si è laureata in economia e amministrazione all’università di Milano-Bicocca. E se c’è una morale in questa storia, è che non conta quanto un argomento possa apparire pesante e noioso, c’è sempre un modo per renderlo attraente. Come scrisse Montaigne, «insegnare non è riempire un vaso, ma accendere un fuoco».

Come è nato tutto?

«È stato in occasione del decennale della crisi del 2008. Sono rimasta basita quando ho constatato che i miei amici non sapevano nulla del fallimento della Lehman Brothers. Ho pensato: ‘Aiuto, ma come si fa?’. Un avvenimento che ha cambiato il mondo sembrava una cosa di nicchia, da nerd».

E quindi ha fatto sua la missione di divulgatrice…

«Sì, superando persino il blocco paralizzante di riprendermi con i video-selfie! Anche perché è inconcepibile che ragazzi intelligenti, di mondo, universitari e cosmopoliti non sappiano cos’è lo spread o la Brexit. Non voglio sostituirmi agli economisti e alle scuole, per carità, è solo una questione di informazione pubblica. In realtà fin da bambina mi è toccato questo ruolo».

Addirittura?

«Avevo 7 anni quando ci fu l’attentato delle Torri Gemelle. A scuola ero l’unica araba e musulmana e tutti hanno iniziato a chiedermi cosa ne pensassi. Quell’evento è stato uno choc, ma mi ha fatto capire l’importanza dell’informazione. Poi, crescendo, mi sono resa conto che dietro la politica, l’ideologia e la religione quasi sempre ci sono ragioni di potere».

Spesso le seconde generazioni vivono le proprie origini straniere in modo conflittuale. Per lei sembrano invece una delle chiavi del successo.

«Assolutamente. Sono cresciuta in un comune di 5mila abitanti in provincia di Varese e all’epoca c’erano pochi stranieri: c’era curiosità ma non intolleranza. Non mi sono mai sentita diversa e ho avuto la fortuna di poter vedere il mondo da due punti di vista e di non essere obbligata a scegliere: sono fiera delle mie origini e di essere italiana».

Il prossimo video?

«Sarà geopolitico e parlerò di Medio Oriente. Mi farò aiutare da Diego Passoni di Radio Deejay che è appassionato di questi temi».

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