Lunedì 29 Aprile 2024

Vaccini Covid in Italia, Arcuri: "Siamo secondi in Europa, dopo la Germania"

Il commissario straordinario: "Questa accelerazione deve continuare", e denuncia i ritardi di Pfizer. Sul vaccino Reithera-Spallanzani: "Eccellenza italiana"

Il commissario Domenico Arcuri

Il commissario Domenico Arcuri

Roma, 5 gennaio 2021 - Come sta andando la campagna vaccinale anti Covid in Italia? Il commissario straordinario Domenico Arcuri, tralasciando le polemiche, elenca i risultati ottenuti: "In questo momento in Italia sono state fatte 221.900 vaccinazioni - dice al Tg1 - la giornata è ancora lunga e in molti luoghi del nostro Paese si vaccina fino a tarda serata. Io confido che potremmo arrivare, a fine giornata, ad almeno 235mila italiani vaccinati". In realtà dall'ultimissimo aggiornamento ( 11 minuti dopo la mezzanotte) sono 259.037 le vaccinazioni anti-Covid eseguite in Italia, il 49,2% delle dosi consegnate per la prima tranche di vaccini Pfizer destinati all'Italia. La Regione con la percentuale più alta è il Lazio con il 77,9%, seguono Toscana (75,1%) e Veneto (73,8%). In fondo alla classifica ci sono Lombardia (21%), Valle d'Aosta (18,07%), Sardegna (9,8%) e Calabria (6%).

Sono tanti o pochi? "E' un numero che ci soddisfa - aggiunge Arcuri - siamo secondi in Europa solo dopo la Germania. Riteniamo che questa accelerazione debba continuare se non ulteriormente incrementarsi". 

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I ritardi della Pfizer

E come stanno andando le forniture? "La Pfizer ha qualche ritardo - ammette Arcuri - qualche aggiustamento da fare come probabilmente è comprensibile. Si trova alle prese con una distribuzione molto complessa che riguarda tutti i paesi d'Europa. Sono convinto che anche loro potranno presto normalizzarsi e migliorare il servizio che fanno al nostro Paese".

Vaccino Reithera: italia eccellenza

Sul vaccino italiano, messo a punto da Reithera-Spallanzani, il commissario per l'emergenza non nasconde il suo orgiglio: "E' una bella pagina che conferma l'eccellenza della nostra ricerca e significa avere la possibilità di avere un vaccino italiano, che significa dipendere meno da altri Paesi ed essere autonomi e dare un segnale di rassicurazione e certezza nel contrasto della pandemia".