Giovedì 25 Aprile 2024

Unabomber, la Procura di Trieste chiede un'indagine genetica per 10 indagati

Questo tipo di analisi potrebbe svelare il responsabile degli attentati avvenuti tra il 1994 e il 2006

Una delle trappole di Unabomber dentro a un ovetto giallo di una nota marca di dolciumi

Una delle trappole di Unabomber dentro a un ovetto giallo di una nota marca di dolciumi

Trieste, 19 gennaio 2023 - Il nome di Unabomber potrebbe risultare dall'indagine genetica richiesta dalla Procura di Trieste al Gip su 10 reperti tra gli oggetti sequestrati negli anni durante le indagini sugli attentati attribuiti al misterioso attentatore. 

L'indagine genetica potrebbe aiutare a identificarne il o i responsabili, sostiene la Procura. La richiesta è stata formulata per 10 indagati dal pm Federico Frezza, che ha nel mirino però ha una persona in particolare "la cui attendibilità appare problematica ed è tutta da verificare", ma vuole esaminare le altre nove, cioè "tutti coloro che avevano rivestito tale posizione nel corso dei procedimenti avviati all'epoca dalla stessa Procura".

Nella nota Antonio De Nicolo, Procuratore capo di Trieste, ha precisato che "nei confronti di nessuna delle dieci persone menzionate nella richiesta d'incidente probatorio come 'persone sottoposte a indagine' sono stati acquisiti elementi tali da consentire di convogliare le investigazioni in una precisa direzione: sarà l'accertamento genetico, sperabilmente, elementi utili a tal fine". 

Queste persone, che erano state coinvolte in passato, sono state iscritte nel registro degli indagati per evitare di incappare in questioni di nullità o di inutilizzabilità, chiarisce la nota. Le loro posizioni, all'epoca, erano state tutte archiviate. Per tutte e dieci gli indagati, fino al termine dell'accertamento, avverte De Nicolo, ogni "frettolosa attribuzione di responsabilità" sarebbe una "gratuita illazione".

Il mistero, mai risolto, dell'Unabomber italiano era tornato sotto i riflettori a ottobre 2022 grazie con un documentario di Rai 2, e le indagini di un giornalista, Marco Maisano, autore,conduttore televisivo. Poi grazie anche alla testimonianza rilasciata al Corriere del Veneto di Francesca Girardi, oggi 28enne, e vittima nel 2003, quando aveva 9 anni, di una trappola esplosiva in un evidenziatore trovato a terra. Da qui il procuratore capo De Nicolo, che  in precedenza aveva autorizzato Maisano a visionare la grande quantità di reperti raccolti negli anni, a sua volta chiese al Gip la riapertura delle indagini.

La chiave delle indagini è stato il ritrovamento nei reperti di un capello trovato in un uovo inesploso il 3 novembre 2000, al supermercato Continente di Portogruaro, e di altro materiale interessante che oggi, grazie alle nuove tecnologie investigative, potrebbe dare risposte ai tanti interrogativi di questo giallo.

In passato i sospetti si erano concentrati su Elvo Zornitta, un ingegnere di Azzano Decimo, Pordenone. Zornitta fu sotto i riflettori dal 2004 al 2009, perchè ritenuto la mano dietro alle 30 trappole esplosive che dal 1994 erano iniziate ad apparire a sagre, in spiaggia, nei supermercati, nei cimiteri e nelle chiese, fino all'ultima, lungo l'argine del fiume Livenza, nel 2006. Ma fu scagionato.