Mercoledì 24 Aprile 2024

Uffizi, lezione d’italiano del direttore tedesco Ai dipendenti: "Basta emoticon nelle mail"

Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi ha inviato ai dipendenti una lettera di richiamo insieme agli auguri di Natale

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di Olga Mugnaini

Sarà anche tedesco, ma l’italiano lo ha ormai imparato bene. E così, insieme agli auguri di Natale, si è permesso di inviare ai suoi dipendenti anche una bella letterina di richiamo, bonario ma fermo, per invitare a scrivere come si deve, specialmente nelle email di comunicazione ufficiale. Il maestro con matita rossa e blu della circostanza è Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi, nato a Friburgo nel 1968, e che dal 2015 è alla guida dell’ammiraglia dei nostri musei statali. È tanto che si era accorto della maniera un po’ troppo easy della comunicazione interna. Ma alcune delle ultime lettere che ha visto partire dai computer dei suoi uffici lo hanno proprio indispettito: missive più adatte a una conversazione fra amici che a documentazione di servizio degna di una galleria come gli Uffizi. Può andar bene per due persone che fissano l’appuntamento per una pizza, ma non se si sta parlando di un dipinto del Cinquecento, per dire.

Sotto accusa sono finiti i tanti, troppi segni di punteggiatura usati a sproposito, secondo il direttore. E poi le insopportabili faccine degli emoticon, un tipo di scrittura che, va riconosciuto, ormai è diventato più efficace e compreso dell’esperanto, ma che evidentemente al super direttore non piace. Tanto meno il pollice alzato per dire "va bene". E poi quell’uso delle maiuscole! Ecco, quello sì davvero spesso abusato da tutti. E lui, da tedesco, sa bene che solo nella sua lingua i sostantivi si scrivono con la lettera grande, mentre in italiano no, la maiuscola va solo per i nomi propri.

È così che Herr Schmidt si è permesso di fare le pulci a tanti suoi collaboratori, la gran parte dei quali nati proprio in riva all’Arno, dove anche Alessandro Manzoni era venuto a sciacquare i suoi panni. Ma evidentemente, a suo dire, molti di loro si sono dimenticati il rispetto per la lingua italiana. Ecco allora che come regalino di Natale Eike Schmidt ha pensato bene a una specie di vademecum su come scrivere ’da dipendenti degli Uffizi’, ricordando che anche nella scrittura di una semplice email interna si è sempre impiegati dello Stato e tanto più al servizio del ministero della Cultura. Solo poche indicazioni di servizio, per cercare di essere chiari e utili, assicura. Ma l’avranno presa bene i suoi collaboratori?