Giovedì 25 Aprile 2024

Primo trapianto di utero in Italia, donna partorisce bimba a Catania

Alessandra è venuta alla luce, prematura, con parto cesareo. Si tratta del sesto caso al mondo di gravidanza portata a termine con successo dopo questo di intervento

Una nursery con bambini appena nati in ospedale (Foto De Pascale)

Una nursery con bambini appena nati in ospedale (Foto De Pascale)

Catania, 2 settembre 2022 - Ha partorito la prima donna a ricevere in Italia un trapianto di utero. All'ospedale Cannizzaro di Catania è venuta alla luce infatti Alessandra, figlia di una 31enne nata priva di utero a causa di una rata patologia congenita, la sindrome di Rokitansky. Si tratta del sesto caso al mondo di gravidanza portata a termine con successo dopo un trapianto da donatrice deceduta. 

La donna è stata sottoposta a parto cesareo dopo attacchi febbrili da positività al Covid. La piccola è nata prematura alla 34esima settimana di gravidanza e pesa 1,7 kg. Madre e figlia sono ancora ricoverate in ospedale, ma le loro condizioni sono definite "stabili" dai medici che le seguono. "Sono in ripresa e non vedo l'ora di uscire per vedere la mia piccola ed abbracciarla", ha dichiarato in un breve video la donna, che resterà in osservazione fino a quando non sarà negativa al Covid.

Il trapianto di utero era stato effettuato nell'agosto 2020 in piena pandemia presso il Centro trapianti dell'Azienda ospedaliero universitaria Policlinico di Catania da un'équipe multidisciplinare composta dai professori Pierfrancesco Veroux, Paolo Scollo, Massimiliano Veroux e Giuseppe Scibilia, nell'ambito di un programma sperimentale coordinato dal Centro nazionale trapianti.  Successivamente la donna è stata seguita dall'équipe di Paolo Scollo presso il reparto da lui diretto di Ostetricia e ginecologia dell'Azienda ospedaliera Cannizzaro, unità operativa complessa clinicizzata dell'Università Kore di Enna. Al Cannizzaro la paziente e il marito hanno poi iniziato il percorso di fecondazione assistita omologa, grazie agli ovociti prelevati e conservati, prima dell'intervento, nella biobanca per la preservazione della fertilità dello stesso ospedale. 

"La nascita di questa bambina è un risultato straordinario - commenta il direttore del Centro nazionale trapianti, Massimo Cardillo -. Questa sperimentazione è ancora agli inizi, soprattutto per quanto riguarda gli interventi a partire da donatrici decedute, che sono solo il 20% dei già pochi trapianti di utero finora realizzati nel mondo. Una gravidanza con esito positivo a soli due anni dal primo trapianto è dal punto di vista scientifico un successo per la Rete trapiantologica italiana".