Giovedì 25 Aprile 2024

Taglia la gola ai due figli e poi si uccide "I ragazzini hanno provato a scappare"

Orrore nel Padovano: Francesca e Pietro, 15 e 13 anni, ieri avevano dormito a casa del padre. I genitori erano divorziati

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di Alberto Pieri

La foto di John Lennon e della sua canzone ”Imagine“ campeggia dal 16 novembre scorso sulla pagina Facebook di Alessandro Pontin. Ecco: nessuno in queste ore riesce non tanto a spiegare ma neanche lontanamente a immaginare perché questo padre di 49 anni ieri abbia ucciso i due figli, Francesca (15 anni) e Pietro (13 anni) per poi suicidarsi a Trebaseleghe, in provincia di Padova. Un atto feroce, messo in pratica con spietatezza e determinazione: sì, perché secondo le prime ricostruzioni degli investigatori i due ragazzi si sarebbero accorti delle sue intenzioni e avrebbero provato a scappare alla furia omicida del padre. Inutilmente: implacabile, si è avventato contro di loro e li ha colpiti alla gola con un coltello. Nello stesso modo, e con la stessa arma si è ucciso, recedendosi la carotide e la giugulare.

Non c’è ancora un perché in questa tragedia familiare avvenuta tra la notte di sabato e ieri mattina (sarà il medico legale a stabilirlo) in una villetta bianca a due piani in via sant’Ambrogio, che ha sconvolto il paesino di 13 mila anime in un silenzioso weekend prenatali zio e di semi-lockdown. Falegname, con la passione per la filosofia olistica e i massaggi orientali dichiarata al mondo con un sito internet, il veneziano Pontin (originario di Scorzè) era divorziato da tempo dalla madre delle due giovani vittime ma ora si era ricostruito una vita con una nuova compagna, che sui social ora invita a "non giudicare" citando un passo dell’evangelista Matteo. Ragion per cui chi lo conosce in queste ore racconta che stava attraversando un periodo positivo dopo la dolorosa separazione: come peraltro spesso accade di fronte a fatti di cronaca nera tanti efferati quanto incomprensibili come questo, nessuno riesce a immaginare l’orrore che l’ha spinto ad accanirsi contro i figli. E d’altra parte, i vicini ieri assicuravano di non aver sentito né urla né trambusto provenire dall’abitazione dove è stato consumato il duplice delitto.

A scoprire la tragedia è stato ieri mattina il fratello di Alessandro: l’uomo – forse messo in allarme dal silenzio – si è recato all’ora di pranzo nella villetta. Ha aperto la porta e, dopo qualche secondo, si è reso conto della situazione. Davanti a lui giacevano i tre cadaveri. Sotto shock, ha chiamato i carabinieri: a loro il triste compito di avvertire la mamma dei due adolescenti. Di fronte alla notizia, la quarantasettenne padovana ha avuto un malore ed è stata ricoverata in ospedale. Di solito Pietro e Francesca vivevano con lei a San Giorgio delle Pertiche: in questo periodo pre-natalizio si erano trasferiti per qualche giorno dal padre, come prevedeva la sentenza di divorzio.

Ai carabinieri del Nucleo investigativo coordinati dal pm, Sergio Dini, il compito di far luce sulla vicenda che ha molti aspetti ancora oscuri. Ieri i militari sono stati molte ore sulla scena del crimine per repertare tutto ciò che potesse essere utile per chiarire la dinamica della tragedia. Cercando di delineare un possibile movente per capire cosa sia scattato nella testa dell’uomo per spingerlo a compiere un atto tanto assurdo e incomprensibile. "È una vicenda di una tristezza infinita, non ci sono parole che permettano di commentare una tragedia come questa. Sono sconvolta", ha detto il sindaco di Trebaseleghe, Antonella Zoggia.