Venerdì 26 Aprile 2024

L'Italia di Franca Valeri. Signorina Snob, com’era bella la tua televisione

Se ne va, con Franca Valeri, anche una delle ultime protagoniste, forse l’ultima, di una straordinaria stagione del nostro Paese, quella della televisione in bianco e nero, della tv che era solo Rai Tv, monopolio pubblico, il canale Nazionale e basta, solo a un certo punto arrivò anche il secondo, e quando su una rete cominciava un programma, in basso a destra del teleschermo appariva – lampeggiante – un triangolo per allertare chi fosse interessato a cambiare canale. Stiamo parlando di un’altra era geologica. Un’era che farà sorridere chi oggi si nutre di serie tv. Ma un’era di talenti irripetibili.

Franca Valeri era una donna intelligentissima, colta, ironica, un grande attrice anche di teatro, un’autrice, una scrittrice. In quella tv in bianco e nero – la Rai di Ettore Bernabei, per intenderci – faceva la Signorina Snob e la Sora Cecioni. Faceva del varietà, insomma, e il varietà in tv in quei tempi voleva dire Ugo Tognazzi e Raimondo Vianello, voleva dire Walter Chiari, voleva dire Mina che duetta con Lucio Battisti. I talent dell’epoca erano Canzonissima e Senza Rete, i presentatori Pippo Baudo, Corrado, Enzo Tortora. Meglio tacere, per carità di Patria, su spettacoli e interpreti del varietà di oggi.

Gli sceneggiati tv avevano grandi attori: Alberto Lupo, Adolfo Celi, Rossella Falk, Carla Gravina, Andreina Pagnani, Rossano Brazzi, Luigi Vannucchi, Aroldo Tieri, Mario Carotenuto e Ugo Pagliai, il cui Segno del comando tenne incollati davanti alla tv, per cinque puntate, quindici milioni di italiani. I gialli erano con Tino Buazzelli e Gino Cervi, e alle sceneggiature collaborava un dipendente Rai che si chiamava Andrea Camilleri. Una sera la settimana, mi pare il giovedì, era dedicata al teatro. La Rai trasmetteva I Fratelli Karamazov, I miserabili, Il Mulino del Po, I Promessi Sposi. C’era un programma, L’approdo, con Carlo Bo, Emilio Cecchi e Giuseppe Ungaretti.

Sapete qual è la verità? È che quella tv non aveva concorrenza e se ne fregava degli ascolti. Da quando è arrivata la tv commerciale c’è la corsa a soddisfare i gusti più ordinari, a volte i più beceri: e la qualità è crollata. Ma quella Rai della Signorina Snob istruì un’Italia ancora povera e ignorante.

Addio Franca Valeri. Andai a intervistarla nella sua casa di Trevignano Romano nel luglio di sette anni fa. Quando stavo per andarmene, le chiesi se guardava ancora la tv. Fece cenno di no con il capo. Poi disse: "Chi ha vissuto come me in quel mondo, fa fatica ad accettare quello di oggi".