Mercoledì 24 Aprile 2024

Sicilia, giro di vite "Mascherine anche all’aperto"

Stretta di un altro governatore. Tamponi, le novità. Controlli dei guariti in day hospital e niente ticket

ROMA

Bisogna lavorare per prevenire la seconda ondata, e così anche la Sicilia, dopo la Campania, ha deciso per le mascherine obbligatorie in pubblico. L’ordinanza scatta dal 30 settembre fino a fine ottobre. Nei luoghi aperti al pubblico in Sicilia la mascherina deve essere indossata in presenza di più soggetti. Si è dispensati solo quando ci si trova tra congiunti o conviventi. Previsti anche tamponi rapidi per chi proviene dall’estero, controlli periodici sul personale sanitario e sui soggetti cosiddetti fragili, oltre ai divieti di assembramento. Così la Sicilia cerca di contenere la progressione dell’epidemia.

All’Istituto Superiore di Sanità hanno simulazioni che parlano di 3-4 mila potenziali nuovi positivi a fine ottobre, e raddoppio dei casi in terapia intensiva, se non riuscirà a tracciare e mettere sotto controllo i focolai ma al tempo stesso i sanitari lavorano per migliorare le condizioni dei ‘guariti’. Che spesso del tutto guariti non sono. L’idea è quella di istituire dei day hospital non solo terapeutici ma anche diagnostici, che grazie all’apporto multidisciplinare dei diversi specialisti medici consenta il follow up dei pazienti che sono passati per il Covid, il tutto con esenzione dal ticket e seguendo la molto più snella lista di attesa intraospedaliera.

Il progetto è stato presentato in occasione del convegno del Fadoi, la Federazione dei medici internisti ospedalieri, che sta spingendo perché si concretizzi. "L’esperienza maturata in questi mesi di emergenza – spiega Dario Manfellotto, presidente Fadoi – ha rimesso in discussione la vecchia organizzazione ospedaliera, favorendo l’approccio multispecialistico rivelatosi oggi efficace per una malattia sistemica come Covid-19". Il modello di day hospital per i reduci del Covid è già partito con delibere regionali in Liguria e Toscana e, a macchia di leopardo, in Lombardia, Lazio, Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna. Ma le altre regioni sono pronte a seguire l’esempio. Un tavolo al ministro della Salute sta studiando come estenderlo al resto d’Italia. Un impegno in questo senso è giunto dal viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri: "Favoriremo questi percorsi, finanziandoli affinché siano ticket esenti per chi dovrà sottoporsi a una lunga serie di accertamenti periodici".

Dal bollettino del ministero della Salute emerge che ieri si sono registrati 1.766 nuovi casi nelle ultime 24 ore, a fronte del 1.869 di sabato, un lieve calo che diventa curva piatta se si considerano i 17 mila tamponi in meno. I morti sono stati 17, come il giorno prima. I pazienti in terapia intensiva sono 7 in più per un totale di 254. I ricoverati con sintomi salgono a 2.846 (+100), le persone in isolamento domiciliare sono ora 46.518 (+918). Tra le regioni con più nuovi casi in testa la Campania con 245, poi la Lombardia 216, quindi il Lazio 181.

Alessandro Farruggia