Mercoledì 24 Aprile 2024

Sanna, la valchiria di sinistra non fa sconti

La premier finlandese (la più giovane al mondo) in patria è progressista ma a Bruxelles diventa rigorista perché teme i populisti.

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di Giorgio Caccamo

Dandole della "commessa", tale Mart Helme, leader populista estone, intendeva offenderla (al netto delle scuse postume di prammatica). "Ora vediamo una commessa diventata primo ministro della Finlandia", fu il commento con cui l’anno scorso il 70enne Helme liquidò l’ascesa al potere di Sanna Mirella Marin. Che ha la metà degli anni di Helme ed effettivamente, nella sua vita precedente, la commessa l’ha fatta sul serio. Per essere precisi, e fu proprio lei a precisarlo, era stata "cassiera di un negozio" prima di andare all’università.

Forse bisogna tornare a questo episodio per capire chi è davvero Sanna Marin, la 34enne socialdemocratica finlandese che al Consiglio europeo si è ritagliata un ruolo di primo piano a sorpresa, in un vertice che ha visto le seconde linee diventare protagoniste e i grandi, o presunti tali, arrancare al cospetto dell’arrembante carica di leader giovani e intraprendenti. E giovane e intraprendente lei lo è senz’altro. "Qui una bambina di una famiglia povera può avere un’istruzione e ottenere molte cose nella vita", aggiunse allora liquidando la battuta del populista estone, e riassumendo in una frase il suo programma di governo.

Il suo programma è il riscatto sociale. Riscatto che conosce bene: "Sono stata la prima nella mia famiglia – della classe operaia – a finire il liceo e l’università". I genitori divorziarono quando era piccola, il padre alcolizzato. E la madre si è poi rifatta una vita con una donna. Banalizzando, dunque: giovane (la più giovane premier al mondo), donna (e madre di una bimba), caparbia, famiglia arcobaleno. In una parola: di sinistra.

Di sinistra, ma ’realista’, nel senso di quella Realpolitik che non fa sconti. Amica di tutti, amica di nessuno. In patria governa con la sinistra, alleata di altre trentenni determinate come lei. Ma a Bruxelles, in questi giorni convulsi di trattative e tatticismi, ha giocato da rigorista, scoprendosi ’frugale’ come gli altri nordici – apparentemente ben più arcigni di lei.

Sorpresa, dunque, ma non troppo. Perché la politica è politica, e non fa sconti. In Finlandia preoccupa l’avanzata dei partiti populisti, euroscettici, sovranisti? Bene, allora in Europa anche Sanna Marin fa sentire la sua voce e – così come l’olandese Mark Rutte, il calvinista che non vuole ’regalare’ soldi al Sud Europa, per paura di perdere credibilità in patria – non arretra di un millimetro e scopre che per una volta anche a lei, progressista, conviene schierarsi con il vento dell’austerity. Vento che, appena nominata premier, respingeva per rilanciare l’economia del suo Paese.

In questa Europa stanca e lacerata, con il solito asse franco-tedesco in cui il 42enne Macron sembra quasi un ’vecchio’ al cospetto dei rampanti trentenni come la Marin o l’austriaco Kurz, c’è spazio forse per nuove leve. E la 34enne Sanna ha fatto capire chiaramente che lei c’è. Tutti, giovani e soprattutto meno giovani, ne prendano atto. E stiano attenti: Sanna ha anche il senso dell’umorismo, arma vincente per chi gioca nel campo della Realpolitik. Nel 2017 era in vacanza con il marito in Sardegna, all’epoca era solo una giovane parlamentare socialdemocratica a Helsinki. Su Instagram postò la foto di un biglietto: "Mr and Mrs Sanna". Errore ricorrente, pare, in quelle settimane di vacanza nell’isola. Lei commentò: "Qui il cognome più comune è evidentemente Sanna". Allora in Sardegna sbagliarono, adesso tutti in Italia sapranno che Sanna è il nome. Un nome, ’frugale’, da prendere sul serio.