Giovedì 25 Aprile 2024

Rapina di Lanciano, il racconto. "Anche noi picchiati e derubati"

Massimiliano Delle Vigne e la moglie Rossella: "E' la stessa organizzazione". Lui: "Vedo legami con quel che è successo al dottore e alla moglie. I nostri banditi erano italiani e dell'est". Lei: "Da quella sera viviamo nel terrore" IL BLITZ / Presi tre sospettati, caccia al capobanda

Carlo Martelli, il chirurgo di 69 anni  sequestrato nella sua villa insieme alla moglie

Carlo Martelli, il chirurgo di 69 anni sequestrato nella sua villa insieme alla moglie

Santa Maria Imbaro (Chieti), 25 settembre 2018 - "Se erano sempre loro? La violenza c’è stata, certo nel caso del dottore è stato tutto molto più grave. Noi da quel 5 settembre ogni sera quando varchiamo il cancello abbiamo il terrore. Puoi prendere tutte le precauzioni che vuoi ma non basta. Cosa mi ha dato il coraggio di reagire ai banditi? Dovevamo tentare di salvarci la vita. Pazienza se ti prendono le cose...".

Rossella è la moglie di Massimiliano Delle Vigne. Rapinati e picchiati, tredici mesi fa. Lui ferito con un piede di porco. Poi i banditi, “sei energumeni incappucciati”, sono stati messi in fuga dall’allarme. Marito e moglie rincasavano dopo la chiusura della ferramenta di famiglia. Basta andare sul profilo Facebook di lui o ascoltare la segreteria telefonica per capire che è molto più di un negozio, l’uomo è un mattatore della tradizione abruzzese. Esuberante e sempre sorridente. Ma questa invece è una storia di terrore.

Massimiliano Delle Vigne è convinto che lo stesso filo rosso porti dritto alla feroce rapina nella villetta di Carlo Martelli, il medico massacrato di botte con la moglie Niva Bazzan, mutilata a un orecchio. Dice: “Per me è la stessa organizzazione”.

I banditi che vi hanno colpito erano italiani o stranieri? “Alcuni avevano l’accento pugliese; gli altri erano stranieri dell’est, direi rumeni. Hanno parlato di continuo per 10-15 minuti, con noi e tra di loro. Prendi Massimiliano, prendi Rossella, dateci i soldi o v’ammazziamo”. 

Lei ci vede la stessa modalità. “Secondo me ci sono sicuramente legami. Sono persone che conoscono bene la zona. Qualcuno di loro è integrato, ogni tanto preparano questi colpi e li mettono a segno".

Quel che è successo vi ha fatto rivivere i vostri momenti di terrore. “Non ci hanno dato neanche il tempo di capire cosa stesse accadendo. Hanno rotto i vetri dell'auto con un piede di porco, hanno aperto le portiere e ci hanno scaraventato fuori. Io sono stato buttato a terra, mi davano calci, senza parlare, senza dire niente. Volevano terrorizzarci. Avevano manganelli, martelli...”.

Sua moglie, invece? “Lei è stata immobilizzata, l’hanno presa per braccia e gambe e in due l’hanno portata in un altro angolo del giardino. Rossella è una donna molto forte, molto coraggiosa. Si è divincolata per venire verso di me. Io imploravo che non le facessero del male. Piangevamo, eravamo disperati, ci eravamo resi conto che non potevamo fare nulla contro di loro”.

Nessuno vi ha sentito. “Siamo in periferia, la vigilanza cominciava a lavorare più tardi. Mi erano volati via gli occhiali, non ci vedevo, ero paralizzato. Gliel’ho detto che dentro casa non avevo contanti né gioielli, perché già ci avevano derubato più volte”.

Lo dice quasi con rassegnazione. “Questa fino a pochi anni fa era un’isola felice, davvero qui si viveva con la chiave sulla porta. Ma oggi non siamo tutelati. Subito dopo la rapina si vedevano più controlli. Ma poi è tornato tutto come sempre. Prima di questa rapina abbiamo subito due furti e altri tentativi. Alcuni anni fa abbiamo avuto un’aggressione, ci hanno aspettato davanti a casa ma quella volta siamo riusciti a scappare”.

Quanto è durata la rapina? “Direi un quarto d’ora. Alla fine mia moglie è riuscita a far scattare l’allarme. Allora uno di questi delinquenti si è indiavolato e mi ha colpito in testa con un piede di porco, mi hanno dato sei punti. Sono caduto a terra, c’era sangue ovunque. Ma questo li ha disorientati. Non se l’aspettavano, sono andati fuori per consultarsi con gli altri su quel che dovevano fare. Noi ci siamo fatti forza e abbiamo cercato di chiuderci dentro. Non so davvero chi ci abbia dato la forza, il Signore sicuramente”.