Mercoledì 24 Aprile 2024

Ragazzina trovata morta in giardino Era ospite di una casa-famiglia

Nella camera della 16enne i carabinieri hanno trovato biglietti d’addio per la direttrice e le amiche. Da due anni si trovava nella struttura protetta dopo aver avuto un passato di abusi e violenze

di Alfredo Marchetti

"Perdonatemi per quello che sto facendo" ha scritto su un foglio di carta, ‘coccolata’ soltanto dalla luce fioca della bajour della cameretta. Con i cuscini ha formato una sagoma simulando il suo corpo nel letto per far credere che dormisse. È uscita dalla stanza per l’ultima volta e, dopo aver raggiunto il piano terra, ha aperto la porta sul retro. Approfittando delle tenebre è arrivata in giardino. Una corda legata a un ramo... poi il buio.

Una tragedia ha sconvolto ieri all’alba il comune di Aulla, paese nella provincia di Massa Carrara. Una giovane di 16 anni originaria di un’altra città toscana, ospite da due anni della cooperativa Levante nella struttura per minori disagiati ‘Numeri complessi’, ha deciso di farla finita. Si è arresa ai suoi demoni.

Da fine anno la piccola era stata trasferita nell’altra struttura dello stabile, ‘Numeri primi’, una comunità educativa dove gli ospiti sono liberi di muoversi, sempre gestita da Levante, ex Serinper, nella bufera un anno e mezzo fa per un’inchiesta su presunti favori in cambio di assunzioni tra amministratori pubblici e i dirigenti della società.

Il cadavere è stato ritrovato dalla custode all’una e mezza di giovedì mattina. Il pm di turno, Marco Mansi ha aperto un fascicolo per scoprire eventuali responsabilità sulla tragedia e per approfondire le cause che hanno portato alla morte della giovane vittima di abusi in famiglia precedenti al suo ingresso nella struttura. Si ipotizza l’omessa vigilanza.

Al vaglio degli inquirenti anche il diario della giovane, nella quale trapelerebbe la sofferenza e che stesse progettando l’estremo gesto, oltre ad alcune lettere dove la 16enne saluta le amichette e gli operatori. Levante si è messa subito a disposizione dei carabinieri, consegnando agli inquirenti tutti i video delle telecamere di sorveglianza.

"Siamo distrutti: il nostro angelo non c’è più" – fa sapere la dirigenza della cooperativa.

"Purtroppo a volte l’epilogo di un grave disagio è anche un gesto estremo, che nasce dalla storia di questa ragazza e di altre. Puoi cercare in tutti modi di aiutare una persona, di fare un pezzo di strada con lei, puoi raccogliere la sua storia ma a volte ci sono buchi enormi e mostri talmente spaventosi che uno si porta dentro e contro i quali è veramente difficile lottare, è come scontrarsi con i mulini a vento. L’abbiamo vista il giorno stesso, ci ha salutati tutti senza lasciar trapelare nulla. Ma ha lasciato delle lettere di addio a tutti noi, ai ragazzi e agli operatori della struttura in cui chiede perdono per il gesto. Purtroppo è una tragedia incredibile e imprevista".