Giovedì 25 Aprile 2024

Prove di guerra cinesi a Taiwan Spunta una nave Usa, ira di Pechino Macron: "L’Europa ne resti fuori"

Il presidente francese strizza l’occhio a Xi: diventiamo terza superpotenza, non un vassallo degli Stati Uniti. Concluse le manovre militari attorno a Taipei. Il cacciatorpediniere americano vicino all’isola contesa.

Prove di guerra cinesi a Taiwan  Spunta una nave Usa, ira di Pechino  Macron: "L’Europa ne resti fuori"

Prove di guerra cinesi a Taiwan Spunta una nave Usa, ira di Pechino Macron: "L’Europa ne resti fuori"

di Alessandro Farruggia

Azione, reazione. E il rischio che qualcosa sfugga di mano e si spari, cresce. Come già dopo la visita dell’ex speaker della Camera, Nancy Pelosi, a Taiwan, lo scorso anno, a far scattare una vasta esercitazione militare cinese attorno all’isola che Pechino considera parte della Cina è stato un incontro tra vertici politici americani e taiwanesi, avvenuto mercoledì scorso a Los Angeles tra la presidente taiwanese Tsay Ing Wen e il presidente della Camera americana, Kevin McCarty.

Per tre giorni, fino a ieri, l’esercito popolare cinese ha simulato l’invasione dell’isola, con uso di missili e proiettili veri su obiettivi in mare e per la prima volta la partecipazione della portaerei Shangdong che ha lanciato ripetutamente i caccia J15 da est dell’isola. A poche ore dal ritorno a Taipei di Tsai e soprattutto dalla ripartenza della presidente della Commissione UE Ursula Von der Leyen e del presidente francese Emmanuel Macron, il Comando del teatro orientale dell’Esercito popolare di liberazione cinese ha annunciato un "pattugliamento di prontezza al combattimento", con manovre nello Stretto di Taiwan che hanno coinvolto 12 navi militari, 91 aerei (con 54 jet che hanno superato la linea mediana dello Stretto di Taiwan) e 20 elicotteri.

"Sono azioni che servono da severo monito contro la collusione tra forze separatiste che cercano ‘l’indipendenza di Taiwan’ e quelle esterne, e contro le loro attività provocatorie", ha tuonato il portavoce del Comando Shi Yi, notando che le manovre "sono necessarie per salvaguardare la sovranità nazionale e l’integrità territoriale della Cina" e sono utili ad "acquisire esperienza nel coordinare il blocco dell’isola". Sono le seconde più grandi esercitazioni nello stretto di Taiwan da quello dello scorso agosto 2022. Il gruppo navale cinese guidato dalla Shandong si è spinto fino a 240 km a sud del Giappone, che ha allertato le proprie forze aeree.

Per risposta si è attivata anche la marina americana che ha fatto sapere che "il cacciatorpediniere Uss Milius ha affermato i diritti e le libertà di navigazione nel mar Cinese meridionale, navigando a 12 miglia dalla barriera corallina di Mishkief, a sud est delle isole Spratly, in conformità con il diritto internazionale". Il mese scorso il Milius era già entrato in un tratto di mare rivendicato dai cinesi, presso le isole Paracel.

La mossa americana ha suscitato una vivace protesta cinese che ha fatto sapere di aver nobilitato forze navali e aeree per "rintracciare e monitorare il cacciatorpediniere che è entrato illegalmente nelle acque vicino alla barriera corallina cinese di Meiji nelle Nansha (isole Spratly), nel mar Cinese meridionale". I cinesi occupano illegalmente le Spratly (che fanno parte delle Filippine) dal 1995 e dal 2010 vi hanno costruito una base missilistica e un aeroporto con pista di 2.700 metri.

Da notare che Pechino è molto soddisfatta della visita cinese del presidente francese Macron e della presidente Von Der Leyen, che hanno anche incontrato il presidente Xi, con il quale hanno parlato della crisi Ucraina, delle prospettive economiche e delle tensioni su Taiwan. "L’Europa deve ridurre la sua dipendenza dagli Stati Uniti ed evitare di essere trascinata in uno scontro tra Cina e Stati Uniti su Taiwan" ha detto il presidente francese in una intervista sul volo di ritorno. "La domanda a cui gli europei devono rispondere – ha detto Macron – è se è nel nostro interesse accelerare una crisi su Taiwan. E la risposta è no".

Il presidente francese ha anche sottolineato la sua teoria di "autonomia strategica" per l’Europa, presumibilmente guidata dalla Francia, per diventare una "terza superpotenza" e ha detto che "il grande rischio che l’Europa deve affrontare è di essere coinvolta in crisi che non sono le nostre, che le impediscono di costruire la sua autonomia strategica". Musica per le orecchie di Xi. Che non caso una volta ripartito Macron ha ordinato la tre giorni di esercitazioni attorno a Taiwan. Che l’Europa gli aveva appena ribadito di non essere una crisi nella quale volesse immischiarsi.