Mercoledì 24 Aprile 2024

Pressing del ministero: sì ai monoclonali "Arma potentissima, saranno la svolta"

Appello di Ricciardi all’Aifa: "Germania e Stati Uniti li utilizzano già, autorizziamoli subito". Riducono la mortalità del 70 per cento

di Alessandro Malpelo

"Aifa deve approvare senza esitazioni gli anticorpi monoclonali in commercio". Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute, rompe gli indugi. Siamo ai tempi supplementari di una partita contro il Covid-19 che in Italia continua a causare mezzo migliaio di vittime ogni giorno, e il professore, ordinario di igiene e medicina preventiva all’Università Cattolica del Sacro Cuore, lancia un appello che arriva come una scossa. "Non mi sembra questo il momento di perdere tempo per una procedura sicuramente più lunga, quando Germania, Stati Uniti e Canada li hanno già", dice alludendo agli accertamenti (call) dell’Agenzia italiana del farmaco, affinché sia sbloccata con un atto appropriato la distribuzione degli antivirali che già produciamo intorno a Roma, e che esportiamo persino in Ungheria, ma che lesiniamo ai nostri ospedali. Facciamo fretta all’Ema perché diano via libera ad AstraZeneca e ignoriamo le risorse che abbiamo in casa? Nel momento in cui i vaccini arrivano col contagocce e siamo messi in ginocchio dai lockdown potrebbe essere questa la soluzione in grado di imbrigliare gli effetti perversi della pandemia da Coronavirus. Da mesi si parla degli anticorpi monoclonali, gli stessi (fabbricati da Eli Lilly e Regeneron) che l’America di Trump ha rimborsato gratuitamente, senza lasciare nessuno indietro. Ieri l’altro sono arrivati gli esiti dello studio Blaze-1 che documenta come questi salvavita abbattono la carica virale e accelerano la remissione dei sintomi. L’ente regolatore dei medicinali di casa nostra, almeno finora, non si è sbottonato: "L’azienda Eli Lilly ha consegnato un’ipotesi di contratto il giorno 25 novembre - scriveva Nicola Magrini, direttore Aifa - ma gli anticorpi monoclonali necessitano di un’approvazione europea". Ema, aggiungeva il farmacologo alla vigilia di Natale, ha espresso un giudizio cauto sulle possibilità di approvare il Bamlanivimab (uno degli anticorpi neutralizzanti che ha salvato migliaia di vite umane, ndr) e "la richiesta di approvazione del farmaco ai sensi della direttiva 832001, recepita dal decreto 2192006, risulta inaccettabile".

Oggi arriva la strigliata. "Mesi fa – ribatte Ricciardi – doveva essere aperta una corsia preferenziale per l’approvazione degli anticorpi neutralizzanti sul mercato, che risultano ridurre morti e ospedalizzazioni nei pazienti Covid nella misura del 70%". In prospettiva, a questi farmaci biotech sviluppati negli States si aggiungono "gli anticorpi che l’immunologo Rino Rappuoli sta sviluppando con Toscana Life Sciences, in un sistema pubblico-privato – precisa il consulente del ministro – che come governo stiamo sostenendo. Ma di fronte a una terapia già disponibile che previene l’ospedalizzazione in percentuale elevata, visti tutti i morti che abbiamo ogni giorno, mi chiedo perché Aifa, con il ministro della salute Roberto Speranza d’accordo nel loro utilizzo, non approvi velocemente i farmaci in commercio".

Un anticorpo monoclonale somministrato in forma precoce, ad esempio entro sei giorni dalla comparsa dei sintomi dell’infezione, può salvare i degenti delle Rsa e i pazienti anziani esposti al rischio, assicurano gli esperti. Ci sono antivirali che l’Europa ha acquistato a pacchi, e che andrebbero somministrati tempestivamente per ricavarne maggiori benefici. Forse è venuto il momento di tirarli fuori dai cassetti.