Genova, completate le 18 pile del nuovo ponte

Cerimonia in cantiere per l'ultima delle 18 pile. L'opera misura ormai 550 metri, più della metà della lunghezza finale. La soddisfazione di Pietro Salini, Giovanni Toti e Marco Bucci

Ponte di Genova, la cerimonia per l'ultima gettata di cemento sulle 18 pile (Ansa)

Ponte di Genova, la cerimonia per l'ultima gettata di cemento sulle 18 pile (Ansa)

Genova, 18 febbraio 2020 - I diciotto giganti in cemento armato, alti 40 metri, che sorreggeranno il nuovo Ponte di Genova sono stati completati. La posa dell'ultima pila dell'opera - costruita dalla joint venture PerGenova tra Salini Impregilo e Fincantieri - è stata completata in tempi record ed era uno degli obiettivi fondamentali per consegnare il viadotto alla città.

A che punto è il ponte di Genova

Le pile, tra parti esposte e sotterranee, sfiorano un'altezza complessiva di 1500 metri. Le loro dimensioni esterne sono costanti (9,50 per 4,00 metri), per garantire uniformità prospettica all'opera e velocità di realizzazione grazie all'utilizzo della stessa tipologia di cassero esterno.  La sezione delle pile ha una forma ad ellisse senza angoli netti, permettendo alla luce di scivolare sulla superficie mitigando l'impatto visivo e la presenza nel contesto urbano di questi giganti. Su di essi poggia l'impalcato. Dopo il varo del primo dei tre impalcati da 100 metri e quello della quarta campata a levante due giorni dopo, il ponte visibile misura ormai 550 metri, superando la metà della lunghezza complessiva di 1067 metri.

Salini: un'opera unica

"Questa è un'opera unica sotto tanti punti di vista - riventica Pietro Salini, ad di Salini Impregilo - la componente innovativa e sostenibile, i tempi di realizzazione, la pressione e l'attenzione dell'opinione pubblica, l'attenzione alla qualità e alla sicurezza delle lavorazioni, e naturalmente la sua stessa ragion d'essere". In cantiere, a festeggiare, c'erano anche Marco Bucci,  commissario straordinario per il ponte e sindaco di Genova, e Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria.  "Costruire quest'opera - ha proseguito Salini - è come indossare i colori della Nazionale. C'è la spinta di milioni di persone che guardano e tifano perché tutti insieme riusciamo a vincere la sfida che ci siamo posti per il Paese. E questa è la soddisfazione più grande per chi fa il nostro lavoro. Ma vi assicuro che questo di Genova non è un miracolo, è il frutto di una potenzialità inespressa delle grandi aziende italiane".  "Nel nostro Paese - ha concluso - esistono eccellenze in grado di realizzare grandi opere in tempi brevi, attendono solo l'opportunità di farlo. Questa è la visione che abbiamo avuto con Progetto Italia, per far ripartire le opere e creare occupazione".

Bucci: messaggio di efficienza a tutt'Italia

"E' un bel momento simbolico: in meno di otto mesi dal 25 giugno, giorno della prima gettata, abbiamo tutte le pile pronte. Si tratta di un messaggio di efficienza non solo per Genova ma per tutta l'Italia", ha detto il sindaco e commissario per la ricostruzione del viadotto sul Polcevera, Marco Bucci. "Vogliamo far vedere che in Italia le cose belle, grandi, importanti si possono fare bene, coi costi e i tempi giusti". Il primo cittadino ha sottolineato che nel cantiere ha visto "non solo la capacità, ma anche l'orgoglio di chi ha lavorato di sentirsi parte di un importante progetto". "Quando l'intelligenza si unisce a cuore e passione", ha osservato il sindaco di Genova, "si crea quella sinergia seconda a nessuno". 

Toti: ora la verità sul crollo

Da parte sua il governatore ligure ha dichiarato: "Siamo sulla strada giusta e lo dobbiamo anche alle 43 persone che non ci sono più: loro resteranno per sempre gli angeli del ponte per Genova che hanno spinto tutti, istituzioni, governo, imprese e ciascuno di noi in ogni ora di faticoso lavoro a pensare che quest'opera avesse un valore in più che non è solo la gettata di cemento di una pila o la saldatura di una trave, ma qualcosa che va ben oltre quel gesto". Poi l'augurio "che oltre ad avere un ponte nuovo si sappia anche cosa è successo a quello vecchio, secondo un principio elementare di giustizia che è l'altra faccia di quello che state facendo qui, perché un grande Paese e una grande democrazia sa costruire il futuro e ricordare il passato e sa agire con moderazione ma anche con giustizia e equità. Oggi è una bella giornata e il fatto che ci sia il sole è simbolico e quindi mi auguro che questa ultima pila sia di buon auspicio per quello che farete nelle prossime settimane per concludere il ponte, ma che sia anche di buon auspicio per quello che tutti insieme potremo fare per ridare un ponte bello, solido, sicuro a questa città, alla Liguria e all'Italia intera".