Venerdì 26 Aprile 2024

"Da parrucchiera a pescatrice, per amore. Vi racconto le meraviglie del pesce povero"

Porto Cesareo (Lecce): il progetto di Fondazione con il sud e la storia di Barbara. La passione che resiste, anche al caro gasolio

Porto Cesareo (Lecce), 11 luglio 2022 - Ha cambiato vita per amore. Faceva la parrucchiera, da 10 anni è capo barca. A Barbara Orlando, 50enne di Porto Cesareo (Lecce), mamma di tre figli, non bastava fare la moglie del pescatore. Così un giorno ha deciso di imbarcarsi con il marito. Prima difficoltà: qual è il femminile di pescatore? Accordo su pescatrice. E pescatrice sia. Nessuna canzone che celebri al momento le imprese delle donne nel settore. Allo stremo, per il caro gasolio. Ma c'è chi prova a farlo ripartire, dal pesce povero.  Dietro ci sono i progetti della Fondazione con il Sud. Porto Cesareo rientra fra i 3 presidi slow food con Ugento e Torre Guaceto, "la prima esperienza in Italia che tutela il metodo di pesca e non il prodotto" per "individuare e condividere metodologie di pesca sostenibili".  “Sostenendo questo progetto portiamo avanti un’idea per noi molto importante: la qualità è figlia della lentezza, del modo in cui si vive il mare e si convive con esso - è la didascalia di Marco Imperiale, direttore della Fondazione -. Le comunità sono protagoniste del cambiamento. Con questa iniziativa, nello specifico, si recuperano e salvaguardano mestieri importanti del passato", adattati ai nuovi mercati. Le persone protagoniste.

Barbara Orlando: dai bigodini per la messa in piega alle reti: un bel salto. "La passione me l’ha trasmessa mio marito Giovanni, pescatore". Siete sulla stessa barca ma capi entrambi. Chi da gli ordini? Risata al telefono: "Ci comandiamo a vicenda. Lui più di me perché ha più esperienza". Capo barca, cosa vuol dire? "È un titolo che ti consente di guidare un’imbarcazione. Quelle da pesca sono lunghe 13 metri". Tanta fatica fisica, s'immagina. "Quando cominci a farci l’abitudine diventa tutto automatico. Però, certo, bisogna stare molto in piedi e anche tirare le reti è faticoso.  Devi avere passione per fare questo mestiere". In questo periodo su cosa vi concentrate? "Pesca turistica, per tutta la stagione estiva. Mi piace molto. Arrivano tante famiglie, soprattutto nonni e bambini. Si divertono. E io, dopo, cucino a bordo tutto quello che hanno pescato". Il pesce ormai è inarrivabile per le tasche delle famiglie italiane. Il caro gasolio porta a costi proibitivi. "In effetti ci stiamo trovando agli estremi, proprio agli sgoccioli. Per fortuna con la pesca turismo non facciamo molta strada. Però abbiamo dovuto aumentare i costi perché con il gasolio sono aumentati anche i generi alimentari. Anche noi ci siamo fermati, abbiamo fatto sciopero". Alla fine prevale la passione.

"D’inverno la sveglia è alle 3.30-4. Il figlio più grande mi aiuta con la più piccola, a portarla a scuola, ci alterniamo come orari. D’estate con i turisti i ritmi sono tranquilli, la giornata inizia alle 9.30. Quando finiamo con la pesca turismo andiamo a pesce spada. Da gennaio, invece, con la rete". Cosa serve?

"Il mare non è facile. A volte quando è mosso mi devo prendere pure le pastiglie. Devi averlo proprio nel sangue. Io nasco con il mare, i miei nonni erano pescatori. Con mio marito ho cominciato per divertimento. Poi mi sono appassionata e sono arrivata qua. Stiamo cercando di sensibilizzare anche i ristoratori sul pesce povero. Un progetto nato dalla Fondazione con il sud".

Spieghi.

"I ristoratori ti chiedono sempre i pesci più costosi, la cernia, lo scorfano rosso grande... Invece ci sono quei tipi di pesce molto più piccoli e più genuini che sono poco richiesti. Come lo scorfanetto o il fanno, un pesce di seconda qualità ma per la zuppa la frittura è ottimo. E ancora il sarago, non d'allevamento ma pescato con le reti, buonissimo.  Noi lo chiamiamo pesce povero. Andrebbe valorizzato, soprattutto in un momento come questo". Alla fine, cosa significa il mare per lei? "Il mare è passione, amore. A volte è crudele. Lo devi rispettare. Questa è la cosa più importante da sapere".

Barbara Orlando, pescatrice, con il marito Giovanni
Barbara Orlando, pescatrice, con il marito Giovanni