Se l’università accresce la conoscenza
dei ragazzi, iscriversi
a un corso di laurea
e conseguire il titolo accademico continua
a rappresentare
un ‘lasciapassare’
per il mondo del lavoro. Basti pensare
che nel 2020, annus horribilis della pandemia, si è contato un tasso
di occupazione – compreso chi svolge una formazione retribuita e a cinque anni dalla laurea – pari all’88,1% tra i laureati di primo livello e all’87,7% tra i laureati di secondo livello. Stando al Rapporto Almalaurea 2021, nel 2020 la retribuzione mensile netta a un anno dal titolo è, in media, pari a 1.270 euro per i laureati di primo livello e a 1.364 euro per i laureati di secondo livello.