Giovedì 25 Aprile 2024

"Pedofili, la Chiesa ha fallito". Il cardinale lascia

Terremoto in Germania: si dimette Marx, vicinissimo a papa Francesco. "Voglio assumermi la responsabilità di questa catastrofe"

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di Nina Fabrizio

"Abbiamo fallito. È importante per me condividere la responsabilità della catastrofe degli abusi sessuali e una possibilità di esprimere questa volontà sono le mie dimissioni". Pesano come un macigno non solo sulla Chiesa tedesca ma di riflesso sull’intera Chiesa globale, così fortemente investita dal progetto riformatore di papa Francesco, le dimissioni choc dell’arcidiocesi di Monaco, il cardinale Reinhard Marx, figura di spicco dell’episcopato tedesco ma anche tra i collaboratori più stretti di Bergoglio, scelto fin dai primi mesi del pontificato come membro del Consiglio ristretto per le riforme. Un atto di coraggio e un atto di accusa insieme, si commentava già ieri in Vaticano. Che cosa agiti il cuore e soprattutto la coscienza di Marx lo scrive lui stesso in una drammatica lettera a Bergoglio, per la quale Francesco e Marx si erano incontrati a tu per tu in Vaticano già il 21 maggio scorso. Il Papa aveva chiesto al suo collaboratore di prendersi ancora del tempo ma infine, ieri, l’arcidiocesi bavarese ha reso pubblica la decisione.

"Sono tempi di crisi per la Chiesa in Germania — esordisce Marx –. Crisi che è stata causata anche dal nostro fallimento. Questo mi è diventato più chiaro guardando la Chiesa cattolica nel suo insieme, negli ultimi decenni. La mia impressione è che siamo a un ′punto morto’ che però ha anche il potenziale di diventare un ‘punto di svolta". Marx spiega di volere assumere così "la responsabilità della catastrofe degli abusi sessuali da parte dei funzionari della Chiesa". "Le indagini e le segnalazioni degli ultimi dieci anni — aggiunge riferendosi ai recenti rapporti indipendenti che proprio la Chiesa tedesca ha commissionato e che hanno svelato, tardivamente, insabbiamenti e omissioni con centinaia di casi sepolti come polvere sotto al tappeto — hanno costantemente dimostrato che ci sono stati molti fallimenti personali ed errori amministrativi ma anche fallimenti istituzionali o ‘sistemici’".

Insomma, per Marx non è solo questione di singoli comportamenti ma c’è una chiara responsabilità della Chiesa come corpo, come istituzione tutta, qualcosa che a suo avviso può esser risolto solo "dalla via sinodale". Ancora, Marx sottolinea al Papa che ha voluto il grande summit sulla prevenzione della pedofilia nel febbraio del 2019 (con molti vescovi che la ritenevano una mossa sbagliata), che "i recenti dibattiti hanno dimostrato che molti nella Chiesa si rifiutano di credere che ci sia una responsabilità condivisa". Ancora si chiudono gli occhi e si negano responsabilità. Marx non nasconde al Papa anche il dolore di "vescovo" nel prendere atto di come la considerazione nei confronti dei presuli "sia scemata" nella società fino a raggiungere "il punto più basso".

Il colpo di grazia è stato proprio lo studio Mhg che ha già provocato un terremoto in Germania scoperchiando gravi insabbiamenti a Colonia e ad Amburgo. Dal Vaticano, per ora, nessuna reazione ufficiale con il Pontefice che potrebbe anche chiedere a Marx di rimanere nel suo incarico. Di certo però la strada di "purificazione e svolta" sulla via sinodale suggerita dal porporato è destinata ad entrare in rotta di collisione con le visioni conservatrici che si stanno man mano rafforzando in Vaticano. Il "punto morto" di cui parla Marx è in quella crisi latente della Chiesa tedesca, da oggi balzata sotto gli occhi di tutti. Una nuova grana per Francesco, tutta da sciogliere.