Giovedì 25 Aprile 2024

Parte un colpo di fucile Uccisa a 15 anni dal papà

L’uomo, ex assessore di un paese sul Garda, stava mostrando l’arma alla famiglia. Centrata al petto, la figlia non ha avuto scampo. Gli inquirenti: un incidente

Migration

di Beatrice Raspa

Uccisa per sbaglio dal padre a 15 anni. Ferita a morte da un colpo di fucile partito involontariamente. Tragedia sconvolgente a San Felice del Benaco, piccolo centro affacciato sul Garda, a una quarantina di chilometri da Brescia. Viola Balzaretti, classe 2006, studentessa al liceo linguistico Medi nella vincna Salò, ha perso la vita nel tardo pomeriggio di ieri per mano del genitore, Roberto, 57 anni, medico legale ed ex assessore ai Servizi sociali per i Comuni della Valtenesi. I fatti si sono svolti nell’abitazione di via Boschette, nella zona residenziale del paese. In una delle molte villette con giardino che rendono un’oasi di pace questa zona del Garda, lo scorso giugno già balzata tristemente alle cronache per l’incidente nautico provocato dal Riva Acquarama di due turisti tedeschi che ha falciato e ucciso davanti al porto la barchetta di Umberto Garzarella, 38 anni, e Greta Nedrotti, 25.

Stando alla prima, sommaria ricostruzione dei carabinieri, Balzaretti, cacciatore in possesso di alcuni fucili regolarmente detenuti – una decina, pistole comprese – sembra stesse armeggiando una doppietta per mostrarla alla famiglia, ovvero la primogenita, forse il fratello più piccolo e la moglie, presenti in quel frangente (ma la circostanza è in fase di chiarimento). All’improvviso qualcosa è andato storto. Dall’arma è partito un colpo che ha raggiunto Viola in pieno petto, e l’ha freddata all’istante. Inutile la chiamata al 112 e la corsa dei soccorritori in ambulanza. La ragazzina era ormai esanime, priva di vita, e i familiari in preda a un forte choc. Balzaretti, la cui posizione è al vaglio, faticava a parlare ed era in stato confusionale. Nel residence sono arrivati anche i carabinieri della compagnia di Salò, del Nucleo operativo provinciale, con la Scientifica e il magistrato di turno, Francesco Carlo Milanesi.

Per tutta sera dall’ingresso a piano terra della villetta si è registrato un andirivieni di inquirenti e investigatori, impegnati a chiarire la sequenza dello sparo e a raccogliere, incrociandole, testimonianze. Alcune circostanze devono ancora essere cristallizzate, ma sembra ci sia un punto fermo: si è trattato di un terribile incidente, dice chi indaga. Sconvolta la comunità: "Siamo distrutti, riteniamo che il silenzio sia doveroso di fronte a tragedie come queste – si è stretto nelle spalle il sindaco Simone Zuin –. Dunque silenziosamente ci stringiamo attorno alla famiglia per l’affetto che proviamo e per condividere con rispetto la sofferenza".