Giovedì 16 Gennaio 2025
REDAZIONE CRONACA

Estorsioni, usura e voto di scambio: sgominato gruppo ‘ndranghetista

Operazione ad ampio raggio coordinata dalla Dda nel Bresciano e in altre province lombarde e italiane: eseguite 25 misure cautelari, in corso numerose perquisizioni

Brescia, 5 dicembre 2024 – Massiccia operazione di polizia di Stato, guardia di finanza e carabinieri contro la criminalità organizzata. Dalle prime ore di questa mattina, giovedì 5 dicembre, agenti e militari, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura di Brescia, stanno eseguendo 25 misure cautelari e il sequestro preventivo di beni mobili e immobili per oltre 1,8 milioni di euro. Sono in corso anche numerose perquisizioni nelle province di Brescia, Reggio Calabria, Milano, Como, Lecco, Varese, Verona, Viterbo e Treviso.

++ 'Ndrangheta, 25 misure da Dda Brescia ++
Gli investigatori della Polizia di Stato e i militari della Guardia di Finanza, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Brescia, hanno eseguito 25 misure cautelari

Al centro degli accertamenti c’è una presunta associazione mafiosa di matrice 'ndranghetista operativa in particolare nel Bresciano, dedita a una serie di reati: estorsioni, traffico di armi e droga, ricettazione, usura, illeciti tributari e riciclaggio. Gli investigatori hanno anche contestato ad alcuni dei componenti il reato di scambio elettorale politico mafioso. Contestualmente, militari del comando provinciale dei carabinieri di Brescia stanno eseguendo un'ulteriore ordinanza cautelare, emessa nell’ambito della stessa inchiesta, che andrebbe colpire altri promotori e partecipi dello stesso gruppo, per una serie di ipotesi di reato simile, in questo caso aggravati dal metodo mafioso.

Tra i 25 arrestati figurano nomi di spicco. Tra questi, Giovanni Acri, ex consigliere comunale di Brescia per Fratelli d’Italia, posto agli arresti domiciliari, e suor Anna Donelli, accusata di fungere da tramite con i membri del sodalizio detenuti in carcere. Agli arresti domiciliari è finito anche Mauro Galeazzi, ex esponente della Lega nel Comune di Castel Mella, già coinvolto in passato in un caso di tangenti, per cui era stato successivamente scarcerato e assolto.

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Gli associati avrebbero inoltre costituito e diretto una pluralità di imprese "cartiere" e "filtro", operanti nel settore del commercio di rottami che, nel periodo delle indagini, avrebbero emesso nei confronti di imprenditori compiacenti fatture per operazioni oggettivamente inesistenti per un imponibile complessivo di circa 12 milioni di euro. A carico dei soggetti indagati sono stati emessi provvedimenti di sequestro preventivo, finalizzati alla confisca per equivalente, per un importo complessivo pari a oltre 1.800.000 euro. Sono attualmente in corso molteplici perquisizioni, estese anche nelle province di Bergamo, Verona e Treviso.