Venerdì 19 Aprile 2024

Omicidio Regeni, stop della Cassazione al processo degli 007 egiziani

Confermato il verdetto della corte d'Appello e inammissibile il ricorso presentato dalla Procura di Roma. I genitori di Giulio: "Una ferita per tutti gli italiani"

In memoria di Giulio Regeni a quattro anni dalla scomparsa (imagoeconomica)

In memoria di Giulio Regeni a quattro anni dalla scomparsa (imagoeconomica)

Roma, 15 luglio 2022 - Resta sospeso il processo ai quattro 007 egiziani accusati di avere sequestrato, torturato e ucciso Giulio Regeni nel 2016 al Cairo, in quanto non è possibile notificare loro la data dell'udienza e il capo di imputazione. Lo ha deciso la corte di Cassazione che ha dichiarato inammissibile il ricorso della Procura di Roma contro la decisione del gup, il quale, l'11 aprile scorso, aveva disposto la sospensione del procedimento, disponendo nuove ricerche degli imputati a cui notificare gli atti.

Con la decisione della Cassazione si riducono così i margini, in base a quanto si apprende, di potere celebrare un processo in Italia sul caso Regeni. 

I genitori di Giulio, Paola e Claudio Regeni, assistiti dall'avvocato Alessandra Ballerini, hanno commentato così la decisione: "Attendiamo di leggere le motivazioni ma riteniamo questa decisione una ferita di giustizia per tutti gli italiani. 'Abnorme' è certamente tutto il male che è stato inferto e che stanno continuando a infliggere a Giulio. Come cittadini non possiamo accettare né consentire l'impunità per chi tortura e uccide".

In memoria di Giulio Regeni a quattro anni dalla scomparsa (imagoeconomica)
In memoria di Giulio Regeni a quattro anni dalla scomparsa (imagoeconomica)

Su cosa doveva decidere la Cassazione

I giudici della Suprema Corte erano chiamati ad esprimersi sull'impugnazione avanzata dai pm di piazzale Clodio nella quale si chiede di uscire dal questa "stasi processuale" che ha portato il processo ad uno brusco stop. Gli ermellini hanno escluso che i provvedimenti di Assise e Gup possano essere impugnati con il ricorso per cassazione "in quanto non abnormi". In mattinata si era svolto un sit in davanti alla Suprema Corte a cui hanno partecipato anche i genitori di Giulio, Claudio e Paola. Nel ricorso il procuratore aggiunto Sergio Colaiocco sollecitava un intervento di "chiarezza" agli ermellini per superare quanto disposto dal giudice per le udienze preliminari che, rifacendosi a quanto deciso dalla III Corte d'Assise nell'ottobre scorso, ha sancito che il processo non può andare avanti in quanto mancano le notifiche agli imputati.

Per l'ufficio diretto da Franco Lo Voi si imponeva una necessaria diversa valutazione tecnica in ordine alla sussistenza delle garanzie del giusto processo riconosciute ai quattro 007. Con l'impugnazione i magistrati di piazzale Clodio avevano chiesto alla Cassazione di chiarire se risulta sufficiente, per la celebrazione del processo, il fatto che "vi è una ragionevole certezza - come scrive la corte d'Assise nel provvedimento con cui ha rinviato il procedimento all'attenzione del gup - che i quattro imputati egiziani hanno conoscenza dell'esistenza di un procedimento penale a loro carico avente ad oggetto gravi reati commessi in danno a Regeni". Secondo la Procura capitolina quanto deciso dalla Corte d'Assise è in contrasto con quanto espresso dalla Cassazione in alcune sentenze in cui si afferma che si può procedere nel processo anche se la parte ignori la data dell'udienza e il capo di imputazione, quando si è in presenza sostanzialmente di "finti inconsapevoli".

Nell'aprile scorso il giudice, alla luce della totale chiusura delle autorità egiziane nella collaborazione giudiziaria, ha affidato una nuova delega ai carabinieri del Ros per effettuare ulteriori ricerche aggiornando l'udienza al prossimo 10 ottobre. Nei mesi scorsi i genitori del ricercatore friulano hanno lanciato un appello via social per chiedere una mobilitazione al fine di individuare gli indirizzi dei quattro aguzzini. Un post su Fb, pubblicato in tre lingue (italiano, inglese ed arabo), in cui sono state inserite anche le foto di tre imputati individuate dal Ros su fonti aperte.