Giovedì 25 Aprile 2024

Nozze combinate in India Il giudice italiano le annulla

Modena, la 29enne costretta a sposarsi dopo essere stata minacciata

di Valentina Reggiani

Emanuela Zanasi

Il matrimonio forzato è annullato: è una sentenza storica quella emessa dalla prima sezione civile del tribunale di Modena. Protagonista una giovane donna, Mandeep Kaur, per tutti Mandy, residente in città. Quando aveva solo 23 anni, Mandy fu costretta a nozze combinate in India, il Paese d’origine. Davanti a chiare minacce di morte, la giovane denunciò il marito e la sua stessa famiglia per uscire dall’incubo. Ieri il tribunale civile ha annullato il matrimonio forzato e ha condannato quello che ora è a tutti gli effetti l’ex marito a risarcire la giovane donna. Si tratterebbe del primo caso in Italia. La vicenda ricorda il caso della povera Saman Abbas, la giovane pachistana scomparsa nelle campagne della vicinissima Reggio Emilia che era, a sua volta, destinata a un’altra unione imposta dalle famiglie, cui si era opposta. Secondo le indagini Saman è stata uccisa dai familiari.

Mandeep Kaur, cresciuta in Italia, è stata strappata alla sua vita a 23 anni quando la famiglia, in particolare il padre, l’ha costretta a tornare in India per sposare uno sconosciuto.

Un uomo con cui la vittima ha incrociato per la prima volta lo sguardo soltanto sull’altare e che ha tentato ripetutamente di violentarla dopo le nozze combinate. La 28enne oggi è una giovane donna felice e innamorata del suo compagno. "Finalmente Dio ha ascoltato la mia preghiera e posso riprendere in mano la mia vita – afferma –. I miei genitori hanno sbagliato, se ne sono pentiti e hanno sofferto per quello che mi hanno fatto". L’avvocato del foro di Modena Davide Ascari sottolinea: "L’annullamento di un matrimonio combinato è una procedura lunga e complicata, che presuppone anche testimonianze e che molto spesso vede le ragazze restie perché si trovano tutti contro, in primis la famiglia, un muro per loro difficilmente sormontabile. Mandeep è stata molto coraggiosa, ma ha avuto bisogno di molto sostegno anche dal punto di vista psicologico, perché le ferite sono profonde".

I fatti risalgono al 2017. Dopo quell’unione forzata, la giovane si era rivolta ai carabinieri di Soliera, nel Modenese. Nonostante temesse seriamente per la propria incolumità Mandy era riuscita a registrare il padre mentre suggeriva al marito di tenerla in India e di bruciare il suo passaporto e magari pure lei. Mandy aveva infatti piazzato delle telecamere nascoste per filmare e registrare i loro dialoghi e si era resa conto che la sua famiglia, con la complicità di quella del marito l’avrebbe uccisa. L’intenzione era quella di avvelenarla e farla scomparire se avesse reagito alla loro volontà, se avesse interrotto il procedimento per fare arrivare il marito in Italia. Tutto materiale finito agli atti. Ora Mandy è una ragazza libera, lavora e vive con il ragazzo che ama mentre i genitori si sono trasferiti in Germania.