Venerdì 26 Aprile 2024

Noventa Vicentina, travolta e uccisa dal ladro di auto

Il malvivente voleva rubarle la Mercedes: lei si è opposta aggrappandosi alla portiera ma lui l'ha investita. Poi si è dato alla fuga con un complice: è caccia all'uomo

Noventa Vicentina, la Mercedes della donna uccisa (Ansa)

Noventa Vicentina, la Mercedes della donna uccisa (Ansa)

Vicenza, 13 marzo 2019 - L'ha prima strattonata fuori dall'auto e poi travolta. Così un malvivente, di cui ancora non si conoscono le generalità, ha ucciso una donna, Michaela Stoicescu, a Noventa Vicentina. L'uomo voleva rubarle la Mercedes e i soldi: così ha tirato fuori la vittima dall'abitacolo e l'ha scaraventata a terra. Poi con l'auto l'ha investita, uccidendola, prima di darsi alla fuga.  

L'AGGUATO - La donna - veronese di 51 anni - stava accompagnando la nipote 33enne a prelevare del denaro dai bancomat della zona: quattro o cinque tappe. Arrivata all'ufficio postale di Noventa Vicentina, ha fatto scendere la parente. E' stato allora che l'uomo ha aperto la portiera della sua Mercedes: voleva derubarla e prenderle l'auto. Così l'ha costretta a uscire e si è messo alla guida. Lei però si è aggrappata alla portiera ed è trascinata dal rapinatore che tentava di disfarsi di lei. Michaela ha battuto la testa prima contro il finestrino, sfondandolo, e poi sull'asfalto. Qui è rimasta, in condizioni disperate, in una pozza di sangue. Nella fuga il malvivente è finito prima contro un palo poi contro un muretto: non aveva fatto neanche 200 metri. A quel punto ha lasciato la Mercedes, salendo a bordo di una Panda condotta da un complice.

Per la veronese, trasportata d'urgenza all'ospedale San Bortolo di Vicenza, non c'è stato niente da fare: è morta nel tragitto.

I carabinieri hanno piazzato posti di blocco nell'area: ma al momento nessuna traccia dei due balordi. L'identificazione risulta difficile perché nessuno li avrebbe visti in faccia, malgrado fossero a volto scoperto, e le testimonianze raccolte non collimano. 

PERCHE' TUTTO QUEL DENARO  - Ma perché la nipote stava prelevando quei soldi? Secondo quanto è stato possibile ricostruire, i contanti erano destinati al datore di lavoro che avrebbe dovuto pagarci delle partite di bancali di pellet: l'imprenditore si era dimenticato di prenotare all'ufficio postale l'importo utile e così, chiusa l'azienda, ha mandato la 33enne a fare i prelievi, mille euro per ogni bancomat fino a raggiungere l'importo necessario.