Venerdì 26 Aprile 2024

No vax rapisce il Locatelli svizzero Ucciso dalla polizia, ma è giallo

Un tedesco sequestra e rilascia quasi subito l’infettivologo Berger. Freddato dopo giorni in un blitz

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di Riccardo Jannello

Il terrapiattista no vax e l’infettivologo del governo: è giallo sul sequestro e rilascio del responsabile della Commissione scientifica elvetica che sovrintende la gestione della pandemia da Covid-19.

Il dottor Cristoph Berger, 59 anni, che ha definito per la Confederazione il calendario della somministrazione dei vaccini, è stata trattenuto per un’ora lo scorso 31 marzo da un uomo di 38 anni che gli ha chiesto considerevoli somme di denaro per il suo rilascio, minacciandolo con delle armi.

Ma – e qui iniziano le stranezze di una storia non ben definita neppure dalle autorità – a quanto pare si è poi accontentato dell’assicurazione che una volta liberato il medico avrebbe raccolto il denaro richiesto per consegnarglielo. Come non è chiaro. Ma una volta uscito il medico – a quanto pare neppure seguito dal suo aguzzino – ha allertato la polizia cantonale che ha cominciato le indagini sulla vicenda.

L’operazione si è conclusa con l’irruzione, due giorni fa, della polizia nella casa dell’uomo, a Wallisellen, otto chilometri a nord est di Zurigo, dove gli agenti hanno affrontato il presunto rapitore e dopo un conflitto a fuoco lo hanno ucciso. L’uomo, secondo la testimonianza degli agenti, prima di essere colpito ha sparato alla donna che era con lui, che si è scoperto essere la sua compagna ventinovenne, uccidendola a sua volta. Il sequestratore-vittima è risultato in seguito essere un uomo di affari tedesco di 38 anni – di cui non è stata rivelata l’identità da parte della Procura – ben conosciuto per le sue posizioni complottiste e con una vasta rete di amicizie anche in Svizzera: deciso no vax e convinto che dietro la pandemia ci fosse un disegno internazionale, ha più volte sostenuto in pubblico tesi che confutano l’attentato alle Torri Gemelle di New York, che affermano come i terremoti siano creati artificialmente dai geologi, e che gli alieni hanno già popolato il nostro pianeta.

L’uomo – appassionato d’armi e assiduo frequentatore dei poligoni di tiro – apparteneva inoltre al movimento Flat Earth, il gruppo di estremisti nato in America i cui aderenti vogliono dimostrare scientificamente, venendo sistematicamente confutati, che la Terra sia piatta. Nell’appartamento l’uomo aveva un vero e proprio arsenale. Nella stessa operazione la polizia ha arrestato – in circostanze anche queste non svelate - un trentaquattrenne che sarebbe stato complice del terrapiattista. L’inchiesta prosegue per identificare eventuali altre persone coinvolte in questa vicenda degna di una fiction tv. Il mistero sulla vicenda, infatti, resta comunque molto fitto. Innanzitutto le autorità non hanno mai reso noto quanto accaduto all’illustre infettivologo ed è lo stato lo stesso Berger, ieri, a raccontare tutto nonostante le reticenze della polizia. Perché non è stato comunicato il nome del sequestratore che poi è stato ucciso?

Che cosa lega il passato del trentottenne all’attività del medico? Berger ha detto che nell’ora in cui è stato costretto nelle mani dell’uomo il suo sequestratore non ha mai fatto riferimento alle proprie tesi legate alla pandemia o alla distribuzione dei vaccini, e ciò sembra strano perché l’uomo deceduto aveva sostenuto le sue ragioni no vax davanti a molte persone. Perché ha rapito il presidente della commissione vaccini senza rivendicare la propria posizione? Berger stesso nasconde qualcosa? "Voleva solo una sempre più ingente somma di denaro" ha ripetuto l’infettivologo agli inquirenti. Anche sul conflitto a fuoco di Wallisellen non era stata diramata alcuna comunicazione da parte della polizia. Era solo trapelato il fatto che due persone, un uomo e una donna, erano state rinvenute senza vita in un appartamento della cittadina del cantone di Zurigo. Senza il racconto di Berger non si sarebbe saputo neppure il legame col suo rapimento.