Venerdì 26 Aprile 2024

Niente disco? La movida è al pub. "I divieti serali non ci fermeranno"

Viaggio nella notte di Cesenatico: la stretta sul distanziamento non spegne la voglia di divertirsi. La maggior parte dei ventenni segue le regole. Ma c’è chi si ribella: "Assembramenti? Anche fra gli adulti".

Una comitiva di ragazzi festeggia l’estate a un tavolo di un locale di Cesenatico

Una comitiva di ragazzi festeggia l’estate a un tavolo di un locale di Cesenatico

di Luca Ravaglia

(Forlì-Cesena)

L’aria fresca accarezza i teli da mare stesi sui balconi degli hotel: non è tempo per loro. Non ora, mentre la sera diventa notte e l’abbronzatura si prende qualche ora di tregua. E allora che si fa? Al battesimo del fuoco con le discoteche chiuse e con l’obbligo di indossare la mascherina dalle 18 alle 6 nei locali pubblici come pure nelle strade e nelle piazze affollate, cosa resta del divertimentificio romagnolo? I giovani sono pronti a rinunciare alla musica, mettendo al contempo al riparo naso e bocca dagli assalti del virus? Parrebbe di sì, anche se trovandosi davanti a un esercito di ventenni, generalizzare è più che complicato. Ciò che è certo è che nella riviera post ferragostana la parola d’ordine resta il divertimento.

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Per rendersene conto bastano i primi passi lungo viale Carducci, l’arteria pulsante del divertimento by night di Cesenatico, come sempre frequentatissima. Le nuove regole non hanno bisogno di interpretazioni: in mezzo a una marea umana serve la mascherina ben calata sul volto, attorcigliata al gomito non vale. Ce l’hanno in tanti, ma non tutto il popolo in costante movimento alla ricerca di occasioni per far festa. E in effetti pure con le discoteche fuori dai giochi, le alternative non mancano.

Lo confermano i brindisi della comitiva di emiliani assortiti davanti ai quali rilancia Fabio, arrivato da Parma fondamentalmente con l’obiettivo di trovare dolce compagnia: "Tanto meglio con le discoteche chiuse, così ho più occasioni per parlare e farmi conoscere… Non è certo una discoteca a decidere la qualità della mia vacanza". Al massimo le sue frequentatrici… "Io sarei stata comunque alla larga – Monia, carta d’identità di Reggio Emilia, non ha dubbi –, perché di questi tempi tuffarmi in mezzo alla gente mi innervosisce e basta. E la mascherina è ormai parte stabile dell’outfit". Chi è al tavolo di bar e pub è dispensato dal coprire naso e bocca, ma in molti casi si vedono comunque i dispositivi in standby: "Veniamo da Brescia – commenta Marco –, sappiamo bene cos’è il Coronavirus. Lo temiamo, ma non ci facciamo rovinare le vacanze. Indossare una mascherina non pregiudica nulla". I turisti arrivati dalla Lombardia sono tanti e l’area di Milano è una delle più rappresentate: "Troppe limitazioni – argomenta Andrea – con tutti questi vincoli, tenere aperto non aveva senso".

"Però nel mirino non possono finirci solo i giovani, gli assembranti sono ovunque. Perché devo coprirmi naso e bocca quando chi è intorno a me non lo fa?". La sensazione di avere a che fare con due pesi e due misure fa discutere.

Da una parte c’è Federica: "Le discoteche sono l’anello più debole della catena, giusto chiuderle". Dall’altra Marika: "Tanta gente perderà il lavoro a causa di un provvedimento che non risolverà il problema. Un giovane il modo per divertirsi altrove lo trova, ma chi in quel mondo ci lavora, che alternative ha?".