Mercoledì 24 Aprile 2024

'Ndrangheta, 24 arresti a Catanzaro. C'è anche l'ex sottosegretario Galati

Nel blitz della Guardia di Finanza sequestrati beni per un valore di dieci milioni. Salvini: "Avanti senza paura"

Giuseppe Galati in una foto del 2011 (Ansa)

Giuseppe Galati in una foto del 2011 (Ansa)

Catanzaro, 12 novembre 2018 - "Due gruppi imprenditoriali 'ndranghetistici" avevano realizzato negli anni "un assoluto monopolio nel redditizio settore delle autoambulanze sostitutive del servizio pubblico, delle onoranze funebri, della fornitura di materiale sanitario, del trasporto sangue e altro ancora". E' quanto è emerso dall'operazione 'Quinta Bolgia' che ha fatto scattare il blitz della Guardia di finanza a Catanzaro, con 24 ordinanze di custodia cautelare - 12 in carcere e altrettante ai domiciliari - e il sequestro di beni per un valore di dieci milioni. 

Nel mirino dei finanzieri è finito il ''Gruppo Putrino" che, secondo quanto ricostruito dalle fiamme gialle di Catanzaro, "è riuscito sin dal 2009 ad acquisire una posizione di dominio nello specifico mercato, aggiudicandosi la gara di appalto relativa alla gestione del servizio sostitutivo delle ambulanze del 118 bandita dall'Asp di Catanzaro". Gruppo che "dal 2010 e sino al 2017 ha continuato a operare in assenza di una gara formale" attraverso proroghe "ottenute in considerazione dei privilegiati rapporti tra i vertici del gruppo criminale e numerosi appartenenti di livello apicale dell'Asp di Catanzaro" nei confronti dei quali vengono contestati "plurimi episodi di abuso d'ufficio". L'altro gruppo coinvolto dall'inchiesta è "Rocca".

Agli arresti domiciliari è finito anche un ex parlamentare, Giuseppe Galati, ex sottosegretario alle Attività Produttive e parlamentare per quattro legislature. Galati è stato eletto prima con l'Udc e poi passato con Forza Italia e, successivamente, con Ala. Alle ultime elezioni politiche del marzo scorso Galati si era candidato al Senato con la lista "Noi con l'Italia", ma non era stato eletto. Di professione avvocato, Galati è stato sottosegretario alle Attività produttive dal 2001 al 2006 e all'Istruzione nel 2011 in tre governi Berlusconi.

Galati era rimasto coinvolto in un'altra inchiesta sulla 'ndrangheta coordinata dalla Dda di Reggio Calabria. In quel caso la Procura distrettuale aveva chiesto l'arresto di Galati, all'epoca in carica, per corruzione aggravata dalle modalità mafiose, ma il gip non l'accolse perché non ritenne sussistesse un quadro indiziario grave. La posizione di Galati, a conclusione dell'inchiesta, denominata Alchemia, fu poi archiviata.

Nei confronti delle 24 persone coinvolte nell'operazione le ordinanze di custodia cautelare sono state emesse da Gip distrettuale di Catanzaro su richiesta della Dda del capoluogo calabrese, diretta da Nicola Gratteri

In particolare l'ex deputato Giuseppe Galati, insieme all'ex consigliere comunale di Lamezia Terme Luigi Muraca, 50 anni, sarebbero stati "l'anello di congiunzione tra il contesto 'ndranghetistico e la dirigenza dell'Asp di Catanzaro. Le ditte Putrino e Rocca, con i buoni uffici dei due politici e con la complicità di dirigenti dell'azienda sanitaria, avrebbero ottenuto l'affidamento del servizio di fornitura delle autoambulanze destinate agli operatori del 118. In alcuni casi, sarebbero stati forniti mezzi privi dei requisti tecnici richiesti.

Dall'indagine, che hanno beneficiato anche delle dichiarazioni di collaboratori di giustizia, è emersa "una situazione di assoluto allarme sociale presso il nosocomio di Lamezia Terme dove, specie all'interno del reparto di pronto soccorso, gli accoliti dei due gruppi criminali hanno imposto un controllo totale occupando 'manu militari' gli spazi, instaurando un regime di sottomissione del personale medico e paramedico operante", sottolinea la procura della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro-Dda.

Secondo gli accertamenti dei finanzieri "i dipendenti dei due gruppi imprenditoriali avevano la disponibilità delle chiavi di alcuni reparti dell'ospedale, la possibilità di consultare i computer dell'Asp onde rilevare dati sensibili in merito a degenti, l'ingresso presso il deposito farmaci dedicato alle urgenze del pronto soccorso, situazione questa ben nota alla dirigenza dell'azienda sanitaria". "In tale filone - osserva la procura - sono stati sottoposti a misura cautelare 19 persone nei cui confronti vengono contestate a vario titolo le condotte di associazione di stampo mafioso, delitti contro la p.a., l'industria ed il commercio anche in forma aggravata".

Anche Salvini ha commentato gli arresti. "Calabria, 24 arresti e 10 milioni sequestrati: grazie alla Guardia di finanza che ha dato un duro colpo alla 'ndrangheta. La mafia mi fa schifo, avanti senza paura!", ha detto in una nota il ministro degli Interni.