Giovedì 25 Aprile 2024

Mussolini, i figli (legittimi e non) e il rapporto speciale con l'unica che volle accanto

Si è spenta a 99 anni Elena Curti, il dittatore non l’aveva mai riconosciuta ufficialmente. Era nata da una relazione con una sartina milanese. La giovane donna seguì il padre fino a Dongo

Elena Curti insieme a Mussolini, il 23 aprile nel cortile della prefettura di Milano

Elena Curti insieme a Mussolini, il 23 aprile nel cortile della prefettura di Milano

Questa storia comincia dalla fine, da un giorno dell’aprile 1945, quando una tradotta di autoblindo sta per passare il confine con la Svizzera, dalle parti del lago di Como. È quello che resta di un esercito in ritirata sotto il peso di una sconfitta non ancora accettata, e di persone che scappano per cercare di là dalle Alpi quella bella morte che fa parte del mito della loro giovinezza. Perché una cosa è essere vinti un’altra essere sconfitti. Accanto al Duce del fascismo, ormai rassegnato e quasi indifferente al destino, c’è una giovane donna di 23 anni, bionda, bella, fiera. In pochi sanno chi sia. Però lui la tiene vicino, la chiama per nome, Elena, anche se le dà del "voi", lei gli si rivolge deferente, "Duce". Sa che è suo padre ma nemmeno per un attimo le è saltato in mente di rivolgersi a lui come fanno tutti i figli del mondo, "papà". È il capo, anche se vinto, ma il Duce non ha figli, non può essere un babbo. Fino alla fine Mussolini scriverà ai figli, quelli legittimi, firmandosi semplicemente Mussolini.

Eppure c’è qualcosa di tenero, di strano, di inusuale, forse anche di poco mussoliniano, nel rapporto che nel crepuscolo fosco di Salò nasce tra quest’uomo spento, e questa ragazza che è sua figlia ma che lui non sa se considerare sua figlia, Elena Curti, morta due giorni fa a quasi cento anni nella sua casa di Acquapendente, nata dalla relazione tra l’allora direttore del Popolo d’Italia e una giovane sarta milanese, Angela Curti. Quasi come se a Salò le luci della sera avessero ammorbidito il menefreghismo egoista e baldanzoso di sempre.

La famiglia "ufficiale" di Benito Mussolini
La famiglia "ufficiale" di Benito Mussolini

Mussolini ha avuto molti figli illegittimi, più di quelli che oggi sappiamo, e li ha sempre tenuti nascosti. Non li ha voluti vedere, non ha voluto sapere che c’erano, ha fatto di tutto per nascondere le tracce. Ne aveva riconosciuto solo uno, Benito Albino, ma all’inizio, nel 1915, quando ancora da socialista anticlericale era un sostenitore del libero amore. Poi più niente, il rispetto del canone borghese aveva fatto premio su tutto, e delle sue tante amanti non aveva voluto più scocciature. Affidando al fratello Arnaldo la gestione dei casi più delicati, gli inconvenienti di vita.

Con Elena Curti, no. La cose sono andate diversamente. Il Duce aveva continuato a vedere la madre Angela saltuariamente anche a Roma, negli anni del massimo splendore, e una volta trasferitosi a Gardone alla guida della Repubblica sociale, nel 1943, ha voluto Elena con sé. Lei aveva appreso da poco la sua vera paternità direttamente dalla madre che fino a quel momento le aveva taciuto tutto, aveva incontrato Mussolini per la prima volta a palazzo Venezia nel ’41, e in qualche modo si ricongiunge al padre naturale. Una bellissima foto scattata il 23 aprile del 1945 la ritrae insieme a Mussolini nel cortile della prefettura di Milano, in procinto di partire per la Svizzera. Lei ha una faccia piena di dignità, nonostante la disperazione di quei giorni è ancora vestita in uniforme, indossa una cravatta nera che per una donna di un esercito in fuga appare un vezzo quasi inspiegabile.

Eppure c’è, come c’era stata nell’anno e mezzo precedente. Mussolini la fa stare accanto a lui, la incontra all’inizio ogni giovedì, poi via via più spesso. "Elena", "Duce". Le parla, si fa raccontare, la biondina è la sua confidente, il vecchio capo si fida di lei facendone una sorta di segretaria particolare. Elena vive a Maderno e arriva a Gardone in bicicletta. Il legame diventa sempre più stretto, sta sempre con lui tant’è che la Petacci la scambia per l’ennessima fiamma e tanto che Elena è con lui prima a Milano poi nella colonna di aublindo che prova a varcare il confine svizzero. È seduta al suo fianco quando il mezzo si ferma, arrivano i tedeschi e fanno salire Mussolini su un loro camion nel quale sarà poi intercettato dai partigiani.

Così pare quasi un contrappasso della Storia che il padre di cinque figli e cantore dei valori borghesi del Dio, patria e famiglia, nel momento più difficile abbia con sé non la moglie o uno degli eredi "ufficiali", ma uno dei tanti figli della colpa di cui aveva disseminato l’Italia. Non c’è l’amatissima Edda, non c’è Rachele, c’è Elena Curti, la figlia della sartina, il frutto di una delle tante relazioni degli ultimi trent’anni. Molte, ma pochissime importanti. D’altra parte per Mussolini il rapporto amoroso era tante cose insieme - sfogo fisico, volontà di affermazione, machismo fascista, priapismo atavico, - ma quasi tutte riconducibili al cappello che lui cercava non appena terminato l’amplesso. "Appena finisco di far l’amore con una donna la prima cosa che penso è dove ho messo il cappello".

Ed era stato così anche con Angela Curti, la madre di Elena, una bella milanese che Mussolini aveva conosciuto intorno al ’21, quando la donna gli si era rivolta per chiedergli di intercedere per la liberazione del marito, un fascista della prima ora finito nei guai. Mussolini intercedette l’uomo ma gli prese moglie, quasi come ricompensa dovuta. Erano o erano stati, anno più anno meno, i tempi della socialista Angelica Balabanoff, della trentina Ida Dalser, madre di Benito Albino, della segretaria del Popolo d’Italia Bianca Ceccato (dalla quale ebbe un altro figlio, Glauco di Salle) e dell’onnipresente Margherita Sarfatti, la vera compagna di vita di Mussolini, l’unica che l’abbia dominato intellettualmente, con lui per venti anni, fino a quando agli inizi degli anni Trenta prese campo Claretta Petacci. Senza che neppure lei abbia mai avuto la pretesa di essere l’unica. Altre donne, altri amorazzi, altri figli illegittimi. Ma uno solo tra i tanti (sei sono quelli più o meno sicuri, di cui si hanno nomi e cognomi) era con lui a Dongo. Elena Curti, morta domenica a cento anni. Oggi i funerali.